Walk of Fame

18/10/10 - Alla scoperta di Luc Besson, il più hollywoodiano e il più odiato dalla critica tra i registi europei...

Walk of Fame – Luc Besson
Alla scoperta del personaggio cinematografico della settimana

(Rubrica a cura di Lia Colucci)

18/10/10 – Considerato il più hollywoodiano dei registi europei, ferocemente odiato dalla critica che gli rimprovera lo stile pubblicitario dei suoi film e la mancanza di cuore e anima delle pellicole,ebbene tutto questo è il regista ,sceneggiatore e produttore Luc Besson, o come preferiscono i detrattori Look Besson.

Nato a Parigi nel 1959, il regista è figlio di due istruttori di immersioni. Anche il giovane Luc sviluppa una vera e propria passione per l’ambiente marino, tanto da voler continuare il lavoro dei genitori, ma un incidente interrompe i suoi progetti e lo indirizza al cinema. Torna così a Parigi e poi si trasferisce a Hollywood per apprendere le tecniche del cinema americano. Una volta tornato in Francia, fonda la sua prima casa di produzione e nel 1981 girera il suo primo film, L’avant dernier, mentre l’anno dopo si butta sulla fantascienza con il film Le dernier combat. Ma il regista con il suo stile e il suo talento devono ancora esplodere: bisogna aspettare il 1985 con il film Subway e la felice accoppiata Isabelle AdjaniChristopher Lambert affinchè le sue doti di mediatore tra cinema spettacolare hollywoodiano e quello raffinato europeo emergano insieme. Nel 1988 è la volta de Il Grande Blu, accolto malissimo dai critici a Cannes, ma ripagato da un inatteso successo di pubblico, soprattutto giovane. Saranno però gli anni ’90 quelli del grande successo che inizia con Nikita, quindi Leon nel 1991 e nel 1997 Il quinto elemento, il film più costoso della storia francese con Bruce Willis e Milla Jovovich.

Successivamente nel ’99 gira un film storico, Giovanna D’Arco sempre con la Jovovich, che non ottiene un grande successo. Il 2000 lo vede in discesa: si occupa della sceneggiatura della trilogia Taxi, dal 1998 al 2003, che alterna a temi orientali con Kiss The dragon e Wasabi (tutti del 2001) e il Tulipano d’oro, del 2003. Torna alla regia nel 2005 con una sorte di omaggio alla sua Parigi con Angel-A e successivamente decide di dedicarsi all’animazione con la saga di Arthur e il popolo dei Minimei. Anche la sua ultima pellicola in questi giorni nelle sale, Adele e l’enigma del faraone, è basata su una serie a fumetti intitolata Le straordinarie avventure di Adèle Blanc-Sec, ideata nel 1976 dall’autore francese Jacques Tardi.