Walk of Fame

11/10/10 - Bello e potente dalla chiacchieratissima vita privata, Tom Cruise è una divinità di Hollywood...

Walk of Fame – Tom Cruise
Alla scoperta del personaggio cinematografico della settimana

(Rubrica a cura di Lia Colucci)

11/10/10 – Bello e potente dalla chiacchieratissima vita privata, una delle divinità di Hollywood che affonda la sua misteriosa personalità nelle radici leggendarie di Scientology, a cui sembra debba la parte di Eyes wide shut, con un maestro della stessa setta o chiesa che dir si voglia, Stanley Kubrick. Stiamo parlando di Tom Cruise, classe 1932, nato a Syracuse nello stato di New York ma girovago durante i primi anni della sua vita grazie al mestiere del padre, un ingegnere elettrotecnico. Dopo il divorzio dei genitori Tom si sposta a New York dove si mantiene facendo lavori umili e prendendo, la sera, lezioni di recitazione. Dopo i magri risultati di Amore senza fine, del 1981 di Franco Zeffirelli, e di Taps – Squilli di rivolta, sempre del medesimo anno, le cose cominciano ad andare meglio nel 1983, dove è uno tra gli interpreti principali in Un week-end da leone di Curtis Hanson. Il filotto positivo continua con Coppola, per cui interpreta Steve Randle ne I ragazzi della 56a strada. Quindi nell’85 è il protagonista di Risky Business, de Il ribelle di Michael Chapman e soprattutto di Legend, di Ridley Scott.

Ma sarà il 1986 l’anno della svolta, in cui interpreta sia Maverick in Top Gun di Tony Scott che Il colore dei soldi accanto a uno straordinario Paul Newman per la regia di Martin Scorsese. Da qui in poi la strada sembra tutta in discesa, gli si affiancano sempre star di altissimo livello come nel 1988, anno in cui insieme a Dustin Hoffman dà bella prova di sé in L’uomo della pioggia di Barry Levinson, mentre nel 1989 è la volta della prima nomination all’Oscar con Nato il 4 Luglio di Oliver Stone. Gli anni Novanta sono poi fondamentali per la carriera dell’attore: Codice d’onore (1992) di Rob Reiner, Il Socio (1993) Sidney Pollack, Intervista col vampiro (1994) Neil Jordan, Mission: Impssible I (1996) Brian De Palma, Jerry Maguire (1996) Cameron Crowe, Eyes Wide Shut (1999) Stanley Kubrick, e Magnolia, sempre nel 1999, di Paul Thomas Anderson.

Più difficile è da decodificare la prima decade del 2000, che comincia con lo spettacolare Mission: Impossible II di John Woo, e nel 2001 con Vanilla Sky, per continuare ancora con la fantascienza e Spielberg in Minority Report dopo aver girato il ruolo del killer psicopatico con il geniale Michael Mann (Collateral). Seguono Mission Impossible III di J.J. Abrahams, che però non è all’altezza dei primi due, e altre pellicole di genere fantascientifico che però non sono di grande successo. L’unico film di un certo prestigio è nel 2008 Operazione Valchiria di Bryan Singer, a cui segue Tropic Thunder nel 2009 e Innocenti Bugie, in questi giorni nelle sale, che si è rivelato un clamoroso flop negli Stati Uniti.