Cannes: Frears e Tamara

19/05/10 - Una commedia spiritosa e sofisticata, a tratti un po’ dark, quella disegnata da Stephen...

Stephen Frears porta a Cannes 63 le relazioni pericolose (ma soprattutto esilaranti) di una femme fatale in un paesino dell’Inghilterra rurale

(Dalla nostra inviata Lia Colucci)

Tamara Drewe19/05/10 – Una commedia spiritosa e sofisticata, a tratti un po’ dark, quella disegnata da Stephen Frears in Tamara Drewe. La storia è quella di un piccolo villaggio del Dorset in Inghilterra dove il regista pone una esilarante ricovero per scrittori più o meno fortunati, che in un clima di bucolica pace dovrebbero essere in grado di risvegliare la loro creatività. Ma il quasi noioso e fittizio silenzio creativo è rotto improvvisamente da Tamara Drewe, l’avvenente vicina di casa che dopo essersi rifatta il naso è veramente diventata una femme fatale. L’arrivo della ragazza mette in crisi la magione e soprattutto il proprietario, un arrivato scrittore di polizieschi, e sua moglie la sua factotum, ma anche il suo vecchio boyfriend nonché un batterista squinternato che dopo un concerto rock si trasferisce a casa sua e decide di sposarla. La ragazza è confusa e nella sua confusione fa precipitare tutti gli abitanti della piccola comunità.

Lo stile di Frears è particolarmente brillante: le battute sono efficaci e i personaggi esilaranti nella loro scontentezza e ambiguità. Delizioso il rapporto uomo-natura, descritto come inconciliabile e nello stesso tempo ridicolarizzato fino alle sue estreme conseguenze. Il regista ci dipinge un piccolo mondo in fondo malvagio, fatto di pettegolezzi, di tradimenti e di sconfinata mediocrità, di finti sentimenti e di camionate di bugie e finzioni. Alla fine li assolve nell’unico sentimento vitale, quello tra Tamara e il suo antico ragazzo in quella che era la sua casa natia. Quasi a volerci dire che forse non è proprio tutto da buttare.