Fughe e approdi

18/03/11 - "Fughe e approdi. Ritorno alle Eolie tra cinema e realtà" di Giovanna Taviani: viaggio tra terre e immaginario...

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18/03/11 – Già passato in concorso alla Mostra di Venezia nella sezione Controcampo italiano esce in sala Fughe e approdi nuovo film di Giovanna Taviani che racconta un viaggio tra immaginario e realtà. Nel 1984 la regista, nel film Kaos diretto da suo padre e da suo zio (i fratelli Taviani ndr.), era la bimba che il traghettatore Figliodoro accompagnava in esilio verso Malta per salvare sia lei che la sua mamma dalle persecuzioni dei Borboni. Oggi la documentarista ha ritrovato lo stesso traghettatore che in questo nuovo viaggio la porterà, ormai donna, attraverso le isole Eolie, luoghi di espatri ed emigrazioni tra Ottocento e Novecento, e oggi luoghi di nuova immigrazione.

Un viaggio tra passato e presente, tra le fughe dei cavatori della pomice, fughe degli isolani di Stromboli, Salina, Panarea, Vulcano che sono emigrati per fuggire al fuoco dei loro vulcani e dall’attacco della filossera sulle loro vigne, i loro capperi e il loro grano. Le fughe dei confinati politici del fascismo racchiusi nel castello di Lipari. Figliodoro, rifiutato dalla madre e affidato alla nonna che lo chiamò “il mio figlio d’oro”, che da 50 anni vive tra la montagna, il mare, il centro di Lipari e fa il pescatore solo per sopravvivenza perché “i suoi fondali non vanno svuotati” è il moderno traghettatore di questa storia, il Virgilio tra le storie e i volti incontrati sulle isole, le leggende raccontate dalla nonna e quelle dei padri del cinema italiano che sulle isole sbarcarono per raccontarne il fascino e altre volte l’orrore: da Rossellini (Stromboli. Terra di Dio), Michelangelo Antonioni (L’avventura), i fratelli Taviani (Kaos), Mieterle (Vulcano), Troisi (Il postino), Moretti (Caro diario). E ancora i documentari di De Seta e della Panaria, che per primi misero piede su queste isole. Ieri e oggi, realtà, finzione filmica, storie legate dal rosso della vela della tartana di Figliodoro. Per un viaggio affascinante e coinvolgente che la documentarista Taviani (ricordiamo il suo I nostri 30 anni: generazioni a confronto del 2004, Ritorni del 2006 e i numerosi libri come studiosa di cinema e letterata) ha intrapreso perché ormai legata a doppio filo alla Sicilia, dove dal 2007 ha creato il SalinaDoc-Fest-Festival del documentario narrativo.