Giù al Nord

24/10/08 - Può un incubo annunciato trasformarsi in un sogno? A volte accade. Come nel...

24/10/08 – Può un incubo annunciato trasformarsi in un sogno? A volte accade. Come nel caso di Philippe Abrams (Kad Merad) direttore dell`ufficio postale di Salon-de-Provence. Il suo sogno recondito è di spostarsi a Sud anche per soddisfare la depressa moglie vogliosa del sole della Costa Azzurra. E invece, fatalmente inseguito da un perfido destino, Philippe viene spedito nell`inferno del Nord: una regione rude, al limite dell`inospitale, dove le persone parlano un dialetto incomprensibile. Dopo le prime disavventure, Philippe scoprirà il calore umano e la simpatia delle persone che lo circondano e vivrà con immenso divertimento gli usi e i costumi del luogo. Fondamentale per lui risulterà l`amicizia dell`impiegato Antoine (Dany Boom anche regista del film) vero e proprio cicerone tra gli usi e i costumi del Nord.
Le cose sembrano complicarsi quando la moglie del protagonista decide di raggiungerlo, ma anche in questa occasione gli estrosi amici troveranno una soluzione che la condurrà addirittura a superare la depressione.

Una commedia leggera e divertente, girata fuori dai luoghi comuni, diretta con semplicità e immediatezza. Lo stesso stupore del protagonista lo può provare lo spettatore. Una piccola incursione in una località apparentemente inospitale che in realtà ci mostra tutto il suo fascino, a partire dalla lingua(purtroppo si perde molto nella traduzione in italiano). Quando arriva alla fine il sospirato trasferimento a Sud, siamo dispiaciuti quanto il protagonista. E` come se un bel giocattolo ci venisse tolto di mano provocandoci l`immancabile tristezza. Viene in mente la fatidica frase di Antoine:”I forestieri quando vengono a Nord piangono due volte quando arrivano e quando partono”. In questo caso niente di più vero.

Lia Colucci