Il cosmo sul comò

19/12/08 - Ci voleva il talento eccentrico e visionario di Marcello Cesena a risollevare le sorti...

Il cosmo sul comò – Marcello Cesena

19/12/08 – Ci voleva il talento eccentrico e visionario di Marcello Cesena a risollevare le sorti cinematografiche del trio comico più famoso d`Italia, quegli Aldo, Giovanni e Giacomo che, dopo l`esordio scoppiettante di “Tre uomini e una gamba”, sembravano essersi impantanati definitivamente in una ormai stanca riproposizione di personaggi e situazioni ormai usurati. “Il cosmo sul comò”, loro ultima fatica, è infatti un felice ritorno alla comicità , fresca e semplice delle origini, lontana dalle tentazioni intimiste di “Tu la conosci Claudia” o dagli azzardati citazionismi di “La leggenda di Al, John e Jack”, in cui la struttura a episodi consente ai tre di liberare la propria verve all`interno, finalmente, di una narrazione compatta e una regia “presente” pur senza manierismi o velleità . Certo, niente di nuovo sotto l`albero, è vero, ma è doveroso riconoscere al terzetto milanese un`apprezzabile costanza nel perseguimento di un fare cinema piacevole e soprattutto professionale, in cui gli attori sono attori e i registi, registi. Il che, dalle nostre parti, è ormai una rarità . Un cinema cioè, in cui le donne sono vere, personaggi credibili e mai scontati, che alle bellone siliconate e starlettes televisive (a parte una Cabello meramente “figurativa”) preferisce valide caratteriste come Silvana Fallisi o Angela Finocchiaro; che non teme di mostrare facce e ambienti normali, o perfino “brutti”, in contrasto con l`omogeneità patinata di stampo televisivo ormai distintiva delle produzioni nazionali, e in cui la sceneggiatura (scritta dal trio con Valerio Bariletti) è degna di tale nome, e non mero pretesto per ammucchiare alla rinfusa gags e stereotipi di ogni sorta.

Si aggiunga poi il piacere di un italiano corretto e ben parlato, in cui la connotazione locale resta funzionale alla comicità , senza mai scadere nel regionalismo da macchietta, la totale assenza di volgarità e la novità di un efficace ricorso ad effetti speciali “Harry Potter style”, e il risultato non può che essere quello che vediamo sullo schermo: un film simpatico, piacevole e divertente ma soprattutto, rispettoso verso lo spettatore. E non è poco.

CATERINA GANGEMI