Là-bas

02/03/12 - Leone del futuro a Venezia 68, Guido Lombardi si ispira al massacro di Castel Volturno, con un cast quasi completamente straniero. In uscita il 9.

Dal nostro inviato SILVIO GRASSELLI

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  • il regista Guido Lombardi e parte del cast
  • Là-bas, laggiù. Dove? In Italia, e per la precisione nella zona intorno a Castel Volturno, in provincia di Caserta, sulla via Domitiana. Là, il 18 settembre del 2008, furono massacrati in un agguato di camorra sei migranti africani in nessun modo collegati con gli ambienti criminali. Guido Lombardi, giovane sceneggiatore il cui nome è già emerso in più d’un’occasione e accreditato, tra l’altro, dal Premio Solinas, ha scelto questa fetta di cronaca per costruirci intorno il proprio soggetto. In Là-bas, il cui sottotitolo evitabile recita “l’educazione criminale”, Guido Lombardi – che con il film ha vinto il premioLeone del futuro della Settimana Internazionale della Critica a Venezia 68 – mescola cronaca e invenzione, film di denuncia e gangster movie, gira in francese, inglese e dialetto casertano, lasciando spazi trascurabili al birignao della regia nostrana e dirigendo invece con lucidità e coraggio un lungometraggio teso e coerente.

    Prodotto tra mille traversie e quasi di nascosto, il film guadagna da questa semiclandestinità libertà e leggerezza, tanto degli apparati tecnici quanto di quelli linguistici. Che Lombardi sia prima sceneggiatore che regista lo si vede presto, non appena si assiste a dei dialoghi asciutti che gradualmente iniziano a mescolare, senza troppe rigidità e troppi nefasti didascalismi, informazioni ed emozioni. Il montaggio tiene bene il ritmo ed è invece la regia che procede a sobbalzi, alternando scene compatte e ben orchestrate con altre più incolori, carenti, talvolta addirittura fuori registro. Ma scrivere e dirigere in Italia un film interpretato per l’ottanta, novanta per cento da attori stranieri – molti dei quali, per giunta, non professionisti – e ottenere la denuncia attraverso l’intreccio di azioni non è cosa da poco. Peccato davvero che l’indipendenza costi troppo spesso, nonostante l’evoluzione tecnologica, una penuria di mezzi che in questo caso, come del resto in molti altri, avrebbe potuto rendere la pellicola più solida e appetibile anche e soprattutto per il mercato internazionale. Là-bas è uno dei pochi film italiani che sia stato presentato a Venezia 68 senza avere ancora una distribuzione. Ora, a sei mesi dalla presentazione al Lido, il film esce in sala il prossimo 9 marzo, distribuito dalla Minerva, che ha giustamente mantenuto la versione originale sottotitolata.

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