Scott Pilgrim vs. the World

19/11/10 - "Scott Pilgrim vs. the World": la rivincita dei nerd, generazione due, capitanati da Michael Cera...

La rivincita dei nerd, generazione due

19/11/10 – Chiunque sia stato un adolescente nerd non dovrebbe perdere questo film: chiunque sia stato un adolescente nerd appassionato di videogiochi 8bit e fumetti una decina di anni fa dovrebbe incatenarsi davanti ai cinema fino al 19 novembre! Edgar Wright adatta la famosa serie di fumetti “Scott Pilgrim” del canadese Brian Lee O’Malley, nel quale il protagonista ventitreenne, con una sindrome di adolescenza tardiva e una “carriera” come bassista in una band indie rock, si innamora di una newyorkese altrettanto indie e dai capelli colorati, che per essere conquistata vuole vedere prima sconfiggere i suoi sette ex-fidanzati proprio come in un videogioco.

Un lavoro sapiente quello di Wright, che si basa soprattutto sulla decostruzione del linguaggio cinematografico e della sua commistione con la grafica del videogioco e la struttura del fumetto. Così, il regista rielabora un linguaggio ibrido che si avvale di tutti e tre i medium e per ottenerlo sfrutta un linguaggio specificamente filmico come il montaggio, composto di stacchi improvvisi che spesso vengono tagliati su soggettive e primi piani. Interessante anche la raffinatezza tecnica che viene applicata attraverso sovrimpressioni grafiche, una presa in giro della funzione diegetica nel cinema e una colonna sonora ricercatissima. Di conseguenza, Scott Pilgrim vs. the World possiede un gusto cinematografico e una forma estetica molto compatta e precisa che si presenta come la diretta evoluzione del genere delle commedie dolce-amare dei “brat pack” degli anni Ottanta, il cui regista più rappresentativo fu sicuramente John Hughes, e che ai giorni nostri trovano terreno fertile invece nelle storie di nerd. Più di ogni altra cosa, quindi, l’opera assume una connotazione generazionale e di formazione molto originale le cui regole dell’innamoramento e di critica nei confronti dei vincenti e dei perdenti vengono in parte sovvertite. Scott Pilgrim, infatti, risulta figura chiave in tal senso perché pur rappresentando la categoria degli sfigati, emblema di una sorta di controcultura contemporanea in questa tipologia di film, non viene risparmiato nell’analisi critica e ironica del personaggio – pur al tempo stesso malinconico; ne vengono così evidenziate le contraddizioni caratteriali e comportamentali da parte di Wright. Il regista così sovverte le regole dei topoi e di un genere rendendo il contenuto ancora più accattivante e originale nel contesto di un già ottimo lavoro di linguaggio filmico, che pecca solamente di una eccessiva ridondanza.

ERMINIO FISCHETTI

Titolo originale: id.
Produzione: USA 2010
Regia: Edgar Wright
Cast: Michael Cera, Alison Pill, Aubrey Plaza, Mary Elizabeth Winstead, Kieran Culkin, Ellen Wong, Mark Webber, Chris Evans, Mae Whitman, Anna Kendrick, Mark Webber, Satya Bhabha, Brie Larson, Brandon Routh, Jason Schwartzman, Bill Hader
Durata: 112’
Genere: commedia
Distribuzione: Universal
Data di uscita: 19 novembre 2010

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