Sguardi sonori

27/04/11 - Il compositore Teho Teardo rilegge la figura del misterioso sacerdote russo nella colonna sonora del film di Louis Nero.

Rubrica a cura di Emanuele Rauco

sguardi-sonori-interno.jpgTorniamo a parlare di Teho Teardo dopo lo score da lui composto per Il gioiellino di Andrea Molaioli. Ribattezzato recentemente da un quotidiano “il nuovo Morricone”, il musicista torna a far suonare di sé con una nuova spericolata collaborazione con Louis Nero, regista sperimentale e figurativamente raffinato che nel suo nuovo film Rasputin ha chiesto a Teardo di dare forma alle atmosfere cupe, funeree, quasi occulte che accompagnano le gesta del sacerdote russo. Rispetto al lavoro più rigoroso e tematico per il film di Molaioli, in questa pellicola il compositore può dare libero spazio alla creatività, alla sua variopinta componente ritmica, alle sue doti sperimentali, accompagnando il tono plumbeo del film con un impasto notevole di suoni acustici, armonie tra elettronica e dark-wave, accurate scelte orchestrali.

Aperto dalla classica Incoming, lo score presenta il personaggio (con Rasputin) in modo inusuale rispetto alle premesse, costeggiando certo indie-rock dai parchi e preziosi arrangiamenti, proseguendo in Avambraccio la costruzione di un’atmosfera e una tensione che prima con My Father Sent Me Bread e poi con An Inflow riescono a dare un’idea della cosmogonia che il film stesso rappresenta. La teatrale Nothing Bad between Us, l’ipnotica Quality of Things, la mortuaria Afterness e la rumoristica Contour of Silence spianano la strada alla lunga, complessa e maestosa Horatio to the Ghost.
Da segnalare in chiusura, Yankee Doodle, celebre marcetta americana suonata da Lino Patruno col suo Jazz Show, a riprova di come inventiva, studio ed eclettisimo siano alla base tanto del lavoro (a volte discutibile) di Nero quanto di quello sempre importante di Teho Teardo.

EMANUELE RAUCO