Smile

28/08/09 - Della rinascita o dei tentativi del cinema di genere in una nazione che, sotterraneamente...

C`è poco da sorridere nell`horror italiano

smile28/08/09 – Della rinascita o dei tentativi del cinema di genere in una nazione che, sotterraneamente, ha saputo dare vita proprio al thriller, al giallo, all`horror, si parla spesso, perchè spesso escono film di produzione e concezione italiana che cercano di rilanciare i fasti di maestri come Bava, Argento, Freda eccetera. Fatto sta che quei tentativi raramente raggiungono il loro obiettivo, magari fallendo miseramente, come dimostra il risibile esordio nel cinema di un musicista, scienziato, scrittore come Francesco Gasperoni. La trama ruota attorno a una macchina fotografica, acquistata da Clarissa durante un viaggio avventuroso e movimentato in Marocco: le foto scattate da questa Polaroid indicano la morte di chi vi è ritratto trasformando il viaggio in un incubo. Una tramina semplice, scontate e già  vista (“Final Destination 3” ad esempio) scritta dallo stesso regista per questo horror dalle aspirazioni internazionali, co-prodotto col Marocco e interpretato da un cast mezzo americano che però sembra pura serie B da tv anni `80. Proprio come fecero Fulci, Deodato e altri artigiani dell`orrore nostrano per le reti Fininvest, Gasperoni prende tre piccoli spunti e presume di tirarci fuori un film: la situazione più banale del mondo (gruppo di amici in vacanza), un`ambientazione tanto affascinate da poter essere sfruttata dalle “pro loco” finanziatrici del film e un pretesto sciocco sul quale però si poteva trarre qualche accenno di riflessione benchè meramente filmica (come in “Imago Mortis”).

Invece Gasperoni si guarda bene dall`arricchire il racconto con qualche trovata o idea, lascia tutto scorrere in modo sciatto e prevedibile, aggravando il risultato con un lavoro di messinscena davvero penoso (anche se, a onore della cronaca, va segnalato che in sala correva la voce fosse ancora un montaggio provvisorio). La sceneggiatura è dilettantesca nell`intreccio, nei personaggi (muoiono i non-bianchi e i promiscui, ovviamente), negli inascoltabili dialoghi, a cui si aggiunge una regia inadeguata a ogni livello, incapace di creare atmosfera o sensazioni nello spettatore e spesso vittima d`insipienze tecniche ragguardevoli. E soprattutto vittima di un cast indecente, in cui Armand Assante giogioneggia senza ritegno mentre gli sciagurati vacanzieri fanno a gara a chi non becca un tono, una battuta, un`espressione azzeccata (lo scettro se lo aggiudica Antonio Cupo). L`unico pregio della pellicola è la durata inferiore ai 90 minuti; ma se è vera la voce della versione provvisorioa possiamo temere che anche questo sollievo verrà  spazzato via dai produttori.

(EMANUELE RAUCO)

Titolo originale: Smile
Produzione: Italia 2009
Regia: Francesco Gasperoni
Cast: Armand Assante, Harriet McMasters Green, Robert Capelli Jr., Antonio Cupo, Giorgia Massetti
Durata: 90′
Genere: horror
Distribuzione: Cinecittà  Luce
Data di uscita: 28 agosto 2009

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