Young Adult

21/02/12 - Reitman torna al college-teen-movie ma con una protagonista un po' cresciuta: una Charlize Theron alla ricerca del tempo perduto.

Dalla nostra inviata Daria Pomponio

Dopo aver raccontato il cinismo delle lobby del tabacco (Thank You for Smoking), una gravidanza in età scolare (Juno) e la crisi economica dal punto di vista di un cinico tagliatore di teste aziendale (Tra le nuvole), Jason Reitman affronta con Young Adult – presentato fuori concorso al Festival di Berlino e in uscita ora nelle sale italiane – tutt’altro genere di problema sociale: la sindrome di Peter Pan. Forte del ritrovato sodalizio con la sceneggiatrice Diablo Cody (premio Oscar per Juno), Reitman realizza una sorta di amarcord della provincia americana, dove una Charlize Theron di sorprendente bravura torna indietro nello spazio, ma non riesce a fare lo stesso con il tempo. Mavis, questo è il nome della protagonista, è la ghost writer di una saga per adolescenti (genere letterario definito dagli anglosassoni come “young adult”) dal mediocre successo. Divorziata e fondamentalmente sola (vive con il suo cagnolino), riceve un giorno per email la notizia della fresca paternità del suo fidanzato del liceo e decide di tornare nella città natia per riprenderselo.

Ritratto disincantato e a tratti ferocemente crudele degli abitanti di una cittadina del Minnesota (Mercury), Young Adult non fa sconti a nessuno, nemmeno alla protagonista. In preda a una crisi regressiva e animata da un inarrestabile desiderio di rivalsa, la nostra Mavis è alla ricerca, come ben ci dicono i divertenti titoli di testa del film, di un impossibile rewind, ma finirà invece per procurarsi una serie di situazioni imbarazzanti. I tempi delle compilation su musicassetta sono infatti finiti da un pezzo e la popolarità scolastica non si è poi rivelata un buon trampolino per l’autostima, tutt’altro. C’è anche però a chi è andata peggio: coloro che sono rimasti a Mercury sono diventati cittadini modello annichiliti dal buonsenso e dalla sane abitudini, hanno accettato la loro mediocrità e guardano con sospetto la scrittrice che torna dalla città. Mavis, nonostante la lingua tagliente, è in fondo un’adolescente, ancora, o forse semplicemente di nuovo, alla ricerca della sua strada. Ad accompagnarla in questo percorso sarà Matt (Patton Oswalt), il grassoccio ex compagno di scuola rimasto invalido in seguito a un episodio di bullismo. Numerose battute politicamente scorrette sugli invalidi e le ipocrisie che li riguardano ci rammentano che il talento e la verve provocatoria della Cody non si sono affatto appannati, tutt’altro, spremendo al massimo le potenzialità di un plot molto semplice, l’autrice imbastisce un florilegio di invenzioni e consegna alla storia dei dialoghi oltraggiosi e intelligenti. Ma c’è anche tanta tenerezza e malinconia in Young Adult, per un passato che non è possibile recuperare neppure riascoltado le vecchie cassette. Nella compilation di Mavis ci sono tra gli altri Teenage Fanclub, Dinosaur Jr, Lemonheads e l’immancabile What’s up dei 4 Non Blondes. Per chi c’era negli anni ’90 l’effetto nostalgia è garantito.

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