Degrado e rinascita per Gatta Cenerentola, in Orizzonti

Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri, Dario Sansone presentano un'animazione che prende spunto dal testo di Basile del 1634 per ricontestualizzarlo e ambientare la vicenda su una nave infestata da ologrammi, tracce del passato che dialogano col presente. In sala dal 14 settembre. La nostra intervista in esclusiva ai registi.
Intervista ad Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri, Dario Sansone a cura di Giovanna Barreca

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“Riportare la favola di Gatta Cenerentola – pubblicata nel 1634 da Giambattista Basile – a Napoli. Noi l’abbiamo riportata a ballare nella città ricontestualizzandola e ambientandola in una realtà parallela o in un futuro improbabile”. Così Alessandro Rak – co-regista con Ivan Cappiello, Marino Guarnieri, Dario Sansone – di Gatta Cenerendola ci introduce la storia dell’animazione più originale presentata alla 74esima Mostra del cinema di Venezia, in Orizzonti e nelle sale cinematografiche dal 14 settembre per Videa.
Protagonista la piccola Mia e una nave infestata da ologrammi, nata dalla mente geniale dello scienziato Basile (padre della bimba) che l’ha resa un polo della scienza e della memoria perchè sia il volano della rinascita del porto di Napoli. Con l’improvvisa uccisione dell’uomo, il destino della piccola Mia e quello della città, finita nelle mani del trafficante Salvatore Lo Giustonella saranno legati a doppio filo. La storia parte dall’infanzia felice della piccola, da colori caldi e densi di una nave delle meraviglie, di un’idea di bellezza che dagli uomini possa contaminare un’intera città, al degrado di 15 anni dopo, con una Mia chiamata Gatta Cenerentola dalla matrigna e dalle sorellastre.
A differenza di altre opere di denuncia sui mali della città, il film usa l’animazione per un “ragionalmento prospettico su una città dove gli ologrammi del passato si relazionano con il presente”.
Un’opera tra le migliori italiane presentate al Lido soprattutto per il segno del disegno capace di delineare la psicologia dei personaggi e l’uso magistrale della prospettiva, delle angolazioni che creano strati, che rendono anche la nave protagonista dell’intera vicenda (nave e cenere del Vesuvio).
Rak ci racconta anche come siano riusciti a creae una piccola industria per poter fare animazione.

giovanna barreca