Il Cinema ritrovato

27/06/11 - Fino al 2 luglio a Bologna i filmati dell'Italia del 1911, l'anteprima di The Artist e i restauri presentati da Rampling, Bertolucci e Fatih Akin.

Venticinque candeline, una sala in più e tanti rarissimi nitrati. L’edizione 2011 del Cinema Ritrovato di Bologna si ingrandisce negli spazi, da 3 a 4 sale, allargando così anche il proprio cartellone. Non solo il restauro Voyage dans la lune di Georges Méliès, presentato in apertura a Cannes, ma anche il Nosferatu di Murnau, entrambi accompagnati dal vivo dalle musiche scritte da Timothy Brock; le proiezioni in Piazza Maggiore, tutte le sere, e quelle al Cinema Lumière, Cinema Arlecchino, e alla new entry Cinema Jolly. Questo permette al festival di dedicare a ciascuna sala delle intere sezioni della kermesse. Tra queste segnaliamo Eric Rohmer documentarista, l’omaggio a Maurice Tourneur e Conrad Veidt, da Caligari a Casablanca. Da non perdere i filmati della campagna militare che impegnò un’Italia, quella del 1911, divisa tra le celebrazioni per i 50 anni dell’Unità e la guerra contro l’Impero Ottomano per la conquista delle allora Tripolitania e Cirenaica. Filmati di “attualità”, come venivano chiamati all’epoca, distribuiti nelle sale cinematografiche come i successivi cinegiornali, girati in Libia tra il 1911 e il 1912: si trattava in realtà di vere e proprie ricostruzioni delle battaglie realizzate a scopi propagandistici. Uno stile, quello dei “dal vero”, capace di influenzare anche la produzione di fiction dell’epoca, tanto in quella drammatica (Tripoli italiana. Raggio di luce), quanto in quella comica (Cinessino), entrambi in programma al festival bolognese.

Dal passato al futuro con alcune importanti anteprime offerte dal Cinema ritrovato. Da The Artist di Michel Hazanavicius, presentato dal delegato generale di Cannes Thierry Frémaux, il meraviglioso film muto realizzato oggi, che ha stregato la platea della Croisette dov’era in concorso, ai documentari di Martin Scorsese Public Speaking, film sulla vita di Fran Lebowitz, irrefrenabile agitatrice culturale statunitense, e A Letter to Elia (a quattro mani con Kent Jones) documentario dedicato a un maestro come Kazan; fino al restauro di Chronique d’une été di Jean Rouch e Edgar Morin e Une été + 50 di Florence Dauman, presentato dalla stessa autrice insieme a Marceline-Loridan Ivens. Attesissima è anche Charlotte Rampling che sarà a Bologna lunedì 27 giugno per due appuntamenti la presentazione del restauro del film Luchino Visconti La caduta degli Dei, e la proiezione de The Look (A Self Portrait Through Others) di Angelina Maccarone – altra anteprima del festival – documentario incentrato sulla figura della Rampling, che incontrerà il pubblico al termine della proiezione del film; In arrivo pure Bernardo Bertolucci che sempre il 27 giugno, alle ore 22 in Piazza Maggiore, presenterà il restauro del suo Il conformista. Mentre il 2 luglio, a salutare il pubblico nell’ultimo giorno del festival ci penserà il regista di Soul Kitchen, Fatih Akin, presentando il restauro di America America di Elia Kazan. Akin arriverà alla kermesse anche nelle vesti di testimonial della World Cinema Foundation con cui la manifestazione bolognese ha una partnership. Il cineasta turco-tedesco presenterà uno dei restauri promossi dalla fondazione di Martin Scorsese, quello del film turco The Law of the Border. E per i cinephile che non si stancano di riguardare e studiare gli autori del grande schermo oltre alle retrospettive dedicate a Luigi Zampa e al sovietico Boris Barnet, quest’ultima legata con un filo rosso alla retrospettiva Nel cuore del Novecento: il Socialismo, tra paura e utopia – curata da Peter von Bagh (autore anche del film Sodankylä Forever – Drama of Light) il festival propone i primi rarissimi film muti di Howard Hawks in cartellone insieme ai suoi capolavori: da Il grande sonno a Gli uomini preferiscono le bionde).

VALENTINA NERI