Lorenzo in Festa celebra I 400 colpi

Ospite tra i più attesi alla Festa del cinema di Roma, Lorenzo Cherubini ha raccontato le sue passioni cinematografiche legate ai ricordi d'infanzia e all'importanta che hanno avuto per la sua formazione i film d'autore. Un estratto dell'incontro.
Estratto dell' intervista a Lorenzo Cherubini

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Lorenzo Cherubini
ha iniziato l’incontro moderato dal direttore della Festa del cinema di Roma Antonio Monda, in una Sala Sinopoli sold out, con un lungo elenco di tutti i registi che gli hanno cambiato la vita con i loro film ma che, dovendo scegliere solo 15 sequenze, era stato costretto a non inserire. “Non c’è Sergio Leone, Tim Burton, Werner Herzog, Roberto Benigni, Terry Gilliam, Kiarostami, Kurosawa, Wenders, Ridley Scott, Robert Zemeckis …Non c’è De Sica e non ci sono i film dei supereroi …”. E poi ha ballato, sorriso e altre volte si è commosso nel rivedere le sequenze scelte e, con una passione davvero coinvolgente, ha spiegato il perchè di ogni scelta e come tale film fosse legato alla sua vita, al suo percorso artistico e personale.
Ha iniziato con The blue brothers di John Landis, definito un’epifania vista da ragazzino, Kill bill di Quentin Tarantino che Cherubini analizza in maniera critica rivelando che per lui è una storia mascherata che racconta del dono di una madre e di come, su tale tema, Tarantino costruisca: “una giostra mozzafiato”.
Poi c’è spazio per un ricordo di Bud Spencer e Terence Hill in Altrimenti ci arrabbiamo di Marcello Fondato, Stand by me di Rob Reiner, Un sogno lungo un giornodi Francis Ford Coppola, La città incantata di Hayao Miyazaki, Taxi driver di Martin Scorsese, Mad Max di George Miller, Amarcord di Federico Fellini ma, potendo scegliere tre minuti (diritto di cronaca) dell’incontro, abbiamo optato per quelle dedicate a I 400 colpi di Francois Truffaut, non solo perchè Cherubini ha affermato: “Sono qui solo per parlare di questo film” ma per la verità delle parole scelte. Prima opera del regista francese con la quale vinse il premio per la miglior regia al Festival di Cannes.

giovanna barreca