A Pesaro tra Moretti e i documentari italiani

La 48esima edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema prevede una retrospettiva sul regista di Caro diario e una selezione del nostro cinema del reale degli ultimi anni, oltre al concorso internazionale. Dal 25 giugno al 2 luglio.

“Ci siamo focalizzati sulle opere che analizzano problematiche sociali per riflettere sulle trasformazioni dell’Italia”, queste le parole di presentazione di Giovanni Spagnoletti, direttore artistico della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro, per spiegare la scelta, quest’anno, per l’edizione numero 48 (25 giugno/2 luglio) di incentrare l’attenzione sul cinema documentario italiano contemporaneo per la sezione “Il cinema documentario oggi: L’Italia allo specchio”, correlata da una pubblicazione: Il reale allo specchio. Tutte le opere selezionate intendono guardare in un modo nuovo all’Italia che deve risolvere problemi interni profondi e non solo economici, come ogni giorno sottolineano gli annunci dai mercati e della borsa. Riprendendo una splendida battuta contenuta in Noi credevamo di Mario Martone, “l’Italia è nata con le radici malate” e tutti quei problemi irrisolti continuano necessariamente a segnare il nostro Paese; il cinema documentario oggi ha il potere e la forza di raccontarli. A quei problemi fa diretto riferimento In attesa dell’avvento di Felice D’Agostino e Arturo Lavarato, giocando proprio sulle date dell’Unità d’Italia. Un indiretto riferimento invece è presente in: Il passaggio della linea di Pietro Marcello, nel suo percorso sui treni italiani, A nord est di Milo Adami e Luca Scivoletto: l’esplorazione, lungo la statale 11, di un territorio ferito da uno sviluppo incontrollato, Thyssenkrupp di Pietro Balla e Monica Repetto che incentrano il racconto su Carlo, un operaio dell’azienda torinese, Scorie in libertà di Gianfranco Pannone, Palazzo delle aquile di Stefano Savona. Di migranti si parla in Come un uomo sulla terra di Andrea Segre, Dagmawi Yimer e Riccardo Biadene, Giallo a Milano di Sergio Basso e nel documentario di Mariangela Barbanente che con Ferrhotel ci porta a Bari tra ragazzi somali in certa di identità e futuro.

La tradizionale sezione Evento Speciale avrà un ospite davvero straordinario: Nanni Moretti. Il festival omaggerà l’autore proiettando tutti i suoi film, dai primi super 8 – mai riversati su dvd e quindi non in commercio – fino all’ultimo Habemus Papam, presentato al Festival di Cannes 2011. L’autore romano sarà presente sabato 30 giugno per un incontro col pubblico guidato da Bruno Torri e Vito Zagarrio, quest’ultimo curatore anche del volume monografico. La rassegna e l’evento sono oraganizzati in collaborazione con Cinecittà Luce e Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia.

Non poteva mancare poi, a 50 anni di distanza, un omaggio al Manifesto di Oberhausen scritto da Alexander Kluge e firmato da 26 registi tedeschi il 28 febbraio 1962 dove si proclamava: “Il vecchio cinema è morto. Noi crediamo in quello nuovo”. I nuovi cineasti tedeschi avevano bisogno di nuove libertà: di liberarsi dall’industria e dalle corporazioni commerciali soprattutto americane. Ottennero un’importante legislazione sui sussidi cinematografici e a quel periodo – con film come Barbara di Christian Petzold (Apertura del Festival in Piazza), Kommunikation di Edgar Reitz, Marionetten di Boris von Borresholm, ecc – il festival renderà omaggio. Direttamente dalla sezione Un certain regard del Festival di Cannes 2012, uno dei migliori film in assoluto della selezione di quest’anno: Djeca (tradotto insensatamente con Buon anno Sarajevo) della regista Aida Begic incentrato su due fratelli, rimasti orfani nel corso del conflitto nella ex-Jugoslavia che, come tutta la Bosnia, vivono in una sorta di eterno presente perché all’orizzonte non è possibile intravedere il futuro. Il film è inserito nella sezione del concorso: “Pesaro Nuovo Cinema – Premio Lino Micciché” con altre opere provenienti da tutto il mondo e realizzate da giovani cineasti alla loro opera prima o seconda. Tra queste Sharquiya di Ami Livne, The Ritired di Jairo Boisier, Tokyo Playboy Club di Yosuke Okuda e, unico italiano, Un consiglio a Dio di Sandro Dionisio. Infine ricordiamo che, dopo il successo della retrospettiva dell’anno scorso sul cinema russo, il festival avrà una speciale attenzione, con un focus, alla cinematografia del Paese euro-asiatico realizzata dalle donne con pellicole di Natalija Kudjashova, Olga Tomenko, Maria Khomjakova.

Inoltre per Cinema in Piazza è stato aggiunto, doverosamente, un omaggio a Giuseppe Bertolucci che chiuderà il programma delle proiezioni all’aperto.E ancora workshop, le proiezioni notturne di Round midnight, il ”film partecipato” in collaborazione con il festival parigino Signes de nuit, Alterazioni video e molto altro. Per maggiori informazioni: www.pesarofilmfest.it.

GIOVANNA BARRECA