SulmonaCinema

05/12/11 - Alla 29/a edizione del festival abbruzzese il giovane cinema italiano e i racconti di lotte per la democrazia nella sezione Metamorfosi. Dal 3 al 7 dicembre.

Ascolta l’intervista di RADIOCINEMA al direttore artistico:

  • Roberto Silvestri
  • Roberto Silvestri guiderà l’edizione numero 29 del Sulmonacinema Film Festival nonostante i tagli imposti (il budget è di circa 40 mila euro) e i problemi legati al cinema Pacifico, chiuso e riaperto solo per il festival. Presidente della Giuria di allievi di scuole di cinema che premierà con l’Ovidio la miglior pellicola del concorso, Enrico Ghezzi (atteso anche un suo ‘fuori orario’ per la kermesse). Rinnovato lo spirito battagliero (basti guardare il logo festival da intendersi come icona pop delle battaglie culturali per la modernità, negli anni ’70 come oggi) e la voglia di realizzare un’edizione (3-7 dicembre) che purtroppo vede ridotte le iniziative legate a retrospettive e focus ma che offrirà sempre un denso ventaglio di film (fra doc e film di finzione) di autori nostrani e autori italiani che lavorano prevalentemente all’estero: Alessandro Comodin, Luca Rea e Roan Johnson alla loro opera prima o seconda. Le 8 opere raccontano il nostro presente politico e sociale, oltre alla voglia di mostrare un rinnovamento dei generi per uscire dai soliti format televisivi imposti soprattutto in fase di sceneggiatura a diverse opere italiane che riempiono i cinema commerciali. Uno “sguardo altro” sul cinema indipendente italiano che vuole permettere ampi margini di discussione post-proiezione com’è piacevole e interessante consuetudine di un festival che cerca il confronto e la voglia che il cinema esca anche da alcuni schemi di fruizione. Si spazierà da un film sull’identità come Io sono lì di Andrea Segre, presentato alle Giornate degli autori di Venezia 2011 a Cacao di Luca Reo, in prima nazionale a Sulmona, commedia fumettistico-surreale che vuole farsi beffe, con una storia d’amore demenziale, di tutti i blockbuster italiani. E ancora Corpo Celeste di Alice Rohrwacher (Cannes 2011), L’estate di Giacomo di Alessandro Comodin, storia – come la definisce lo stesso regista – della metamorfosi di un ragazzo di 18 anni, sordo dalla nascita che decide di farsi operare per tornare a sentire (film presentato a Locarno e ai Festival dei popoli). Altri giovani in Diciott’anni – il mondo ai miei piedi, opera d’esordio di Elisabetta Rocchetti; The Dark Side of the Sun di Carlo Shalom Hintermann, documentario animato sui ragazzi affetti da una rara malattia, la XP, Xeroderma Pigmentosum. A conclusione Tutto bene di Daniele Maggioni sull’elaborazione del lutto, per passare ai toni tragi-comici de I prmi della lista di Roan Johnson, su tre ragazzi che negli anni ’70 chiedono asilo politico in Austria. Nel cast Claudia Santamaria (Festival di Roma 2011).

    Alcuni autori italiani come Stefano Savona con Thair, Liberation Square, Federico Ercole e Alberto Momo con Game Over, Fabrizio Ferraro con Ethos , Alessandro Ciotti, Stefano Ianni e Cosimo Gabriele Scarano con Territorio hanno raccontato le lotte per la democrazia di questi ultimi mesi e saranno presenti nella sezione Metamorfosi del mediterraneo che vuole racchiudere, più in generale, diversi racconti di “battaglie internazionali antisistemiche”. Nella stessa sezione anche Milano 55,1 di autori vari coordinati da Luca Mosso e Bruno Oliviero sul cambio di amministrazione nel capoluogo lombardo il 20 maggio con l’elezione di Giuliano Pisapia e Pugni chiusi di Fiorella Infascelli sugli operai della Vinyls che occupano il carcere dell’Asinara. In Omaggi, Il ballo di Romano Martinis, classe 1941 – che ha viaggiato tra Herat, Sindhand, Farah. Bakwa, Bala-Murghab per cercare di capire meglio le ripercussioni del conflitto in Afghanistan sulla popolazione – e Tram-mob a cura di Wilma Labate e Flaminia Graziadei del coordinamento di Maude, film nato “dall’esigenza di restituire alla giornata dell’8 marzo, e quindi a noi stesse, il suo significato originaro” afferma Graziadei. Al cinema-teatro Pacifico anche Short Reel da un’idea di Pietro Faiella: brevi frammenti di monologo, estratti di film, ripetuti sullo schermo dai partecipanti di un gioco-concorso.

    Per maggiori informazioni: www.sulmonacinema.it.

    GIOVANNA BARRECA