Ancora polemiche su Poker Generation

Dopo la richiesta del divieto ai minori di 18 anni, il film di Gianluca Mingotto sul mondo del Texas Hold'em è anche oggetto di un'interrogazione parlamentare.

Nuovi problemi per Poker Generation: il film diretto dall’esordiente Gianluca Mingotto ambientato nel mondo del Texas Hold’em e in uscita il 13 aprile è ancora al centro di controversie. Dopo le polemiche sollevate dall’associazione Primo Consumo, che ha chiesto il divieto ai minori di 18 anni accusando il film di incentivare il gioco d’azzardo, si è aggiunta oggi l’interrogazione parlamentare posta del senatore del PDL Raffaele Lauro. Il parlamentare ha, infatti, richiesto al premier Monti di verificare “se Poker Generation abbia beneficiato, direttamente od indirettamente, di fondi pubblici, a livello nazionale o regionale; se l’ideologia di fondo di quest’opera possa essere inquadrata nell’ambito della libertà di espressione artistica, garantita dalla nostra Costituzione, o, piuttosto, debba essere considerata alla stregua di un’opera promozionale e pubblicitaria del gioco d’azzardo”. Secca la smentita del produttore Fabrizio Crimi nel ribadire che “La pellicola non ha beneficiato di alcun contributo pubblico, confermando in tal senso la scelta di una realizzazione indipendente. Non entriamo nel merito delle valutazioni politiche ma tuttavia riteniamo che le considerazioni emerse siano frutto di suggestioni basate su ‘sensazioni’ o ‘sentito dire’ prive di riscontro nella trama e nella critica come documenta la rassegna stampa di oggi. Il film, ispirandosi a una storia vera, vuole dare voce a una comunità pulita di milioni di persone che ogni giorno si divertono anche con un solo euro nel nome di una disciplina sportiva paragonabile al calcio o a qualsiasi altra forma agonistica, diversa da quello stereotipo di ‘poker da bisca’ ovvero quel ‘gioco d’azzardo’ o altre forme compulsive che generano ludopatia. A conferma dell’assoluta buona fede del film destinato a una visione per tutti vi è la circostanza che la pellicola ha superato l’esame della Commissione censura, di cui fanno parte anche le rappresentanze dell’associazione dei genitori”.