Arresti domiciliari per Cecchi Gori

L'accusa è di bancarotta fraudolenta per la Fin.Ma.Vi, una delle sue società cinematografiche con un buco da 600 milioni di euro.

Scattate di nuovo le manette per Vittorio Cecchi Gori. Stamane il nucleo della Guardia di Finanza di Roma ha predisposto gli arresti domiciliari per l’imprenditore: l’accusa, già mossagli anche in passato, è di bancarotta fraudolenta. Ad essere dichiarata fallita è stata una delle sue società cinematografiche, la Fin.Ma.Vi, diretta discendente della Safin Cinematografica, già in brandelli nel 2008, con un crack pari a 24 milioni di euro. La Fin.Ma.Vi sembrava una società stabile, punto di forza dei nuovi investimenti di Cecchi Gori, cui si riconducevano altre due società a nome del produttore negli Stati Uniti: la Cecchi Gori Pictures e la Cecchi Gori Usa. Le indagini delle Fiamme gialle hanno invece identificato un buco totale di circa 600 milioni di euro.