Avati contro Roma

Il regista, nelle sale con Il cuore grande delle ragazze, si toglie qualche sassolino dalla scarpa e rilascia dichiarazioni esplicite sul festival capitolino.

Pupi Avati contro il Festival Internazionale del Film di Roma. In un’intervista al “Corriere della Sera” il regista ha lamentato “un prevedibile snobismo” da parte della giuria del festival che alle opere nostrane ha preferito Un cuento chino, film argentino premiato con il Marc’Aurelio d’oro. Secondo Avati, che alla kermesse ha presentato Il cuore grande delle ragazze, andrebbero premiati i film di qualità che piacciono anche al pubblico e sarebbero da evitare membri di giuria che non appartengono al mondo del cinema, come l’etoile Roberto Bolle, quest’anno nell’esecutivo. Il regista ha inoltre ammesso di essere stato contattato per succedere a Gian Luigi Rondi come presidente della Fondazione Cinema per Roma, ma di aver declinato l’invito. Almeno per il momento. Il cuore grande delle ragazze, uscito nelle sale venerdì scorso, ha incassato nel weekend 632mila euro. L’instancabile Avati tornerà prestissimo sul set: il 28 Novembre partiranno infatti le riprese della serie tv Rai  da lui diretta e dal titolo Un matrimonio.

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