Baratta: “Abbiamo vinto una sfida”

Il presidente della Biennale e il direttore della mostra Marco Müller chiudono la Mostra tra soddisfazione e piccole polemiche.

Trapela soddisfazione alla conferenza stampa di chiusura della 68/a Mostra del Cinema di Venezia, sia per i numeri positivi in termini di presenze e biglietti venduti (circa 45mila) sia per come sono stati affrontati i problemi riguardanti il “buco” lasciato dai lavoro incompiuti del nuovo Palazzo del Cinema. E la gestione dei luoghi sarà il prossimo traguardo: “Dobbiamo riqualificare gli spazi della Mostra, ampliare la sala Darsena e possibilmente creare ai suoi lati due piccole sale per snellire la programmazione”, dichiara il presidente Baratta. Sulle polemiche riguardanti il palmares, e soprattutto l’esclusione di maestri amati dal pubblico come Polanski e Cronenberg, il direttore Marco Müller rivela retroscena della giuria: “Aronofsky (presidente della giuria) mi ha detto che la giuria non voleva dare a Polanski altro premio all’infuori del Leone d’Oro, sul quale però non c’era accordo, mentre io avevo proposto di premiare Cronenberg per la sua opera, ma è lo stesso regista a aver declinato l’offerta”. E a chi critica il cinema italiano e i premi vinti, intesi come atto di gratitudine, Müller precisa: “Non si tratta di tributo dovuto. Da subito la giuria è rimasta incantata da Terraferma (premiato col premio della giuria) e anche il film di Cristina Comencini era in lizza per l’Osella alla sceneggiatura”.