Berlinale 2015, Orso d’oro all’iraniano Jafar Panahi

Taxi del'iraniano Panahi vince l'Osro d'oro a Berlino, trionfa anche il Cile con i premi a Larraìn e Guzman.

Una bambina di meno di 10 anni ha vinto l’Orso d’oro del festival di Berlino 2015: è Hana Panahi, nipote del regista Jafar che ha vinto per il film Taxi. Il regista iraniano infatti è segregato nella propria patria, a causa di una condanna per motivi politici che gli impedisce di uscire dal paese e lavorare: e infatti Taxi, come gli ultimi suoi lavori, è girato di nascosto, dentro un auto. Le lacrime della bambina e del pubblico, sono trai momenti più belli di un’edizione ricchissima di cinema d’alto livello: il Cile è il vincitore del Palmarès con il Gran premio della giuria a El Club di Pablo Larraìn (considerato quasi da tutti il film migliore del concorso, distribuirà Bolero Film) e il premio per la sceneggiatura a El botòn de nàcar di Patricio Guzman, un documentario paradossalmente premiato per la sua scrittura. Completa il trionfo sudamericano l’Orso d’argento per l’opera prima a Volcano di Jayro Baustamante, film rivelazione che sarà distribuito in Italia da Lucky Red e Parthènos.
La miglior regia va ex-aequo al rumeno Radu Jude per Aferim! e alla polacca Malgorzata Szumowska per Body, mentre standing ovation per la coppia d’interpreti Charlotte Rampling e Tom Courtenay premiati per 45 Years di Andrew Haigh, tra i film più amati della Berlinale, mentre con un ex-aequo al merito tecnico si chiude il palmares: premiate le fotografie di Under Electric Clouds di Aleksey German jr. e a Victoria del tedesco Sebastian Schipper, girato con un solo piano sequenza.

EMANUELE RAUCO