Cannes 2014, Ceylan vince la Palma d’oro e Alice Rohrwacher il Grand Prix

Winter Sleep ha vinto il premio principale di Cannes 2014, gloria anche per Le meraviglie. Julianne Moore e Timothy Spall migliori attori

La 67^ edizione del festival di Cannes ha finalmente portato la Palma d’oro a Nuri Bilge Ceylan, che con il suo Winter Sleep ha conquistato la giuria di Jane Campion. Ceylan, che aveva vinto tutto a Cannes, tranne appunto la Palma d’oro ha dedicato la vittoria ai ragazzi morti per la libertà in Turchia, nelle varie primavere arabe e non solo in giro per il mondo. Gioia anche per l’Italia: Alice Rohrwacher e Le meraviglie vincono il Grand Prix, consegnato alla regista emozionatissima dalle mani di Sofia Loren.
Ex-aequo nel Premio della giuria, che ha premiato il più giovane e il più anziano in concorso con un ex-aequo: Mommy di Xavier Dolan e Adieu au langage di Jean-Luc Godard, in un accostamento interessante, molto curioso, molto applaudito durante la cerimonia. Il premio per la miglior regia è andato a sorpresa a Bennett Miller per Foxcatcher, mentre quello per la sceneggiatura ad Andrey Zvyagintsev per il suo Leviathan. Parlano inglese i due migliori attori: britannico quello maschile, il Timothy Spall di Mr. Turner di Mike Leigh, e americano quello femminile, la Julianne Moore di Maps to the Stars di David Cronenberg. La migliore opera prima è stata Party Girl del trio Amachoukeli, Burger e Theis.

Il palmares, che ha visto abbastanza a sorpresa l’esclusione dei fratelli Dardenne e di Naomi Kawase, accreditatissimi dai bookmaker prima della cerimonia, ha confermato alcune linee del concorso 2014, ossia soprattutto la ricerca di una nuova via del cinema d’autore che scorra parallela e che si intrecci con i maestri più nobili o premiati, Rohrwacher e Dolan da una parte, Ceylan e Godard dall’altra, non dimenticando la forza del cinema anglosassone. Si chiude così un Cannes 2014 che si è dimostrato sensibilmente inferiore a quello dell’anno precedente, affermando il talento di alcuni grandi registi, ma non dando uno sguardo che possa entrare nel cuore dello spettatore (come avvenuto per film come La vita di Adèle) né proponendo un vero e proprio capolavoro. Ci si consola, e comunque non è poco, con il trionfo di Ceylan, autore di uno dei film migliori della competizione e regista tra i più grandi del nostro tempo.

EMANUELE RAUCO