Cannes 2015: Tom Hardy e Charlize Theron in una furiosa e spettacolare corsa per la sopravvivenza

Presentato oggi fuori concorso al Festival "Mad Max: Fury Road, reboot della saga degli anni '80 diretta da George Miller. Ecco cosa hanno raccontato in conferenza stampa il regista George Miller e I due protagonisti

Mad max castCannes, 14 Maggio – Tre applausi a scena aperta ed uno entusiastico alla fine hanno accolto oggi la prima proiezione stampa al Festival di Cannes dell’atteso Mad Max: fury road presentato fuori concorso e da oggi nelle sale cinematografiche. Il film, diretto ancora da George Miller, vede il ritorno dell’eroe della saga action apocalittica, a trent’anni di distanza dall’ultimo capitolo, questa volta interpretata da Tom Hardy (a tratti molto somigliante al suo predecessore, Mel Gibson), un’irriconoscibile Charlize Theron rasata e sporca di grasso, e Nicholas Hult.

Per Tom Hardy calarsi in un personaggio tanto iconico lo ha reso “felice e molto emozionato. Solo dopo ho realizzato che Mad Max per tutti era Mel Gibson, e mi sono un po’ agitato. – racconta – Ma noi non volevamo sostituire nessuno, volevamo semplicemente rilanciare un personaggio, dargli nuova vita, e io ho trovato in George il supporto necessario per affrontare la parte serenamente, perché Mad Max è suo, è lui che l’ha creato”.

Charlize Theron è al suo primo ruolo da action hero ma, come precisa lei stessa: “fin dall’inizio ho visto il grande potenziale di questo personaggio. Con George ci abbiamo pensato molto e per me è stato incredibile essere una donna in un film così maschile senza provare ad essere un uomo. Cosa che invece di solito accade. So che mi è stata data una grande opportunità”.

Il film è stato girato in 120 giorni nel deserto della Namibia. Gli attori, che hanno dialoghi ridotti al minimo, sono realmente stati impegnati al volante dei loro veicoli anche se con qualche trucco nelle scene più spettacolari: “Abbiamo potuto mettere le macchine da presa dove prima non sarebbe stato possibile con quel magnifico sistema che è l’Edge Arm. – racconta il regista australiano – Se c’è una lotta su un veicolo, possiamo mettere i cavi agli attori e poi cancellarli in CGI. Quando vediamo Max appeso a testa in giù tra due veicoli, quello è Tom Hardy. Quando Furiosa si aggrappa a lui, è Charlize Theron aggrappata a Tom. E quando vediamo Nux arrampicarsi sul cofano di un veicolo, quello è Nicholas Hoult”.

“Quello che volevo fare del film era un lungo, ininterrotto inseguimento, o una lunga, ininterrotta graphic novel. – spiega Miller – L’ho sempre immaginato come un tuffo difficilissimo, col più alto tasso di difficoltà e tale è stato: sul set mi sono chiesto ogni giorno se fossimo diventati matti a imbarcarci in un’impresa del genere, ma devo dire che alla fine è stato bello. In fondo allo stomaco avevo sempre una paura terribile per la troupe, paura per un incidente che sarebbe potuto capitare in ogni momento, ma sul set non abbiamo avuto nemmeno un osso rotto: qualche livido sì, ma nemmeno un osso rotto”.

Una produzione da 150 milioni di dollari (150 auto da corsa costruite a mano e lanciate a 150 miglia all’ora, 3.500 storyboard, 120 giorni di gare in stile Road War) per un film spettacolare ma che sfugge alla narrazione per regalare solo entertainment di ottima fattura ma solo sul piano estetico. I punti di forza del film sono nella fotografia di John Seale e nel frenetico montaggio di Margaret Sixel.

A chi gli chiede se a questo Fury Road seguirà un altro capitol di Mad Max, Miller risponde: “non saprei. Ora mi sento oggi come una donna che ha appena partorito un bambino molto grande: felicissimo ma molto affaticato, e non riesco davvero a pensare a fare un altro bambino ora, appena uscito dal travaglio”.

MARILENA VINCI