Esercenti in fermento

Niente più autorizzazioni del Ministero per l'apertura di sale cinematografiche entro i 3000 posti. ANEM, Acec e Fice sono sul piede di guerra.

Le liberalizzazioni previste dall’attuale Governo hanno gettato in allarme il mondo delll’esercizio cinematografico. Secondo quanto previsto dal decreto sulle semplificazioni approvato dal Consiglio dei Ministri venerdì, non sarà più necessaria l’autorizzazione del Ministero per aprire sale cinematografiche entro i 3 mila posti, l’unico vincolo resterà quello urbanistico, da verificare con gli enti regionali. Le associazioni di categoria sono sul piede di guerra, l’apertura di nuove grandi sale potrebbe infatti indebolire ulteriormente quelle esistenti, specie le piccole realtà urbane, la cui salvaguardia è al momento prioritaria e andare a discapito dell’apertura di nuovi cinema in zone d’Italia disagiate e poco servite. Il presidente dell’ANEC, Associazione Nazionale Esercenti Cinema, Lionello Cerri ha definito la novità “Pericolosa e controproducente” e sono dello stesso avviso l’Acec (Associazione Cattolica Esercenti Cinema) e la Fice (Federazione Italiana Cinema d’Essai). Mentre di diverso avviso è l’ANEM, Associazione Nazionale Esercenti Multiplex, il presidende Carlo Bernaschi ha infatti dichiarato: “Schierarsi oggi contro le liberalizzazioni è miope, fuori luogo e non dimostra coraggio imprenditoriale”.