Festival di Berlino, Orso d’oro alla Cina ma premi anche al cinema americano

Black Coal, Thin Ice vince il primo premio della Berlinale. Premio della giuria a Wes Anderson, mentre la miglior regia è di Richard Linklater

Si è chiusa l’edizione 2014 del Festival di Berlino, che conferma nel palmares le proprie linee di tendeza, tra amore per il cinema statunitense e un occhio alle sorprese d’Oriente. E così la giuria presieduta da James Schamus ha dato l’Orso d’oro a Black Coal, Thin Ice di Diao Yinan, noir crudo e realistico, ma anche classico nel racconto. Gloria anche per gli acclamati film statunitensi, fuori dalle logiche di Hollywood eppure amatissimi dal pubblico: The Grand Budapest Hotel di Wes Anderson ha vinto il Gran premio della giuria, mentre Boyhood di Richard Linklater (da più parti indicato come il capolavoro della Berlinale) ha vinto il premio per la miglior regia.
Anche gli attori premiati vengono dall’Estremo oriente: Kuroki Hau, miglior attrice per The Little House, e Liao Fan per il film di Diao. Cinese anche premio al contributo tecnico di Zeng Jian, per la fotografia di Blind Massage, mentre tedesco è il premio alla sceneggiatura di Kreuzweg. Dal Messico invece arriva Alonso Ruizpalacios, premiato per la migliore opera prima, Gueros. Un’edizione sottotono, a detta dei molti inviati, illuminata dai film premiati, capaci di affascinare il pubblico e creare immagini forti e appassionanti, e da Aimer, boire, chanter, il giovanissimo film del 90enne Alain Resnais, premiato con il riconoscimento Alfred Bauer per l’innovazione. E non dubitiamo che sia un premio ampiamente meritato.

EMANUELE RAUCO