Galan al Mibac

E' stato nominato stamattina, dopo le dimissioni formali di Sandro Bondi. Il neo ministro si insedia proprio nella settimana delle proteste per salvare la cultura.

Dopo le voci che si sono rincorse nelle ultime settimane oggi è finalmente arrivata la nomina di Giancarlo Galan a nuovo ministro per i Beni e le Attività Culturali. Ex presidente della Regione Veneto, poi nominato ministro dell’Agricoltura, Galan prende il posto lasciato vacante al dicastero da Sandro Bondi, che nel primo pomeriggio di oggi ha rassegnato le dimissioni. Secondo le agenzie stampa, la nomina è avvenuta in mattinata e alle 15.30 c’è stato il passaggio di consegne ai rispettivi ministeri. Pur arrivando al ministero in un periodo molto caldo, viste le proteste previste dal comparto cultura proprio per la fine di questa settimana, non è detto che Galan si trovi spiazzato, ma piuttosto che spiazzi a sua volta tutto il settore. O almeno è quello che le associazioni di categorie e gli operatori si augurano considerate le sue recenti affermazioni sul tema tagli alla cultura. Nei giorni scorsi, infatti, il neo ministro aveva avuto modo di dichiarare: “Non considero lungimirante – disse a metà marzo – chi fa tagli in un settore che non è la ciliegina sulla torta dell’economia italiana ma è la torta stessa”. Appena insediato però Galan ha anche preso atto dello stato di cose di bilanci e situazioni e fresco di nomina ha detto in una nota: “La verità è che bisognerà ripartire dallo 0,21 per cento del bilancio dello Stato, che è quanto, fino ad ora, è stato messo a disposizione del Ministero dei Beni culturali. Dico questo sapendo che a tutt’oggi sarebbe di soli 50 milioni di euro il fondo a disposizione per il complessivo patrimonio dei beni culturali italiani”.