Il Bif&st 2015 apre con Alan Parker e Kurt Cobain

Nel primo giorno di festival a Bari, spiccano le personalità di Alan Parker del leader dei Nirvana al centro del documentario Cobain

P1000492Si è ufficialmente aperta la 7^ (o meglio 6^ e mezza) edizione del Bif&st, il festival di Bari che è diventato un importante appuntamento per la primavera cinefila. Dedicato a Fritz Lang e Francesco Rosi, autori ai quali sono dedicate due retrospettive integrali, il Bif&st 2015 si è aperto con un omaggio a un maestro del cinema europeo, Alan Parker che in mattinata, prima di ricevere il premio per il 90° anniversario della FIPRESCI, ha tenuto una lezione di cinema con i ragazzi partendo dal suo film Fuga di mezzanotte. Parker ha raccontato i suoi “segreti di cinema” (“Non sono andato a scuola di cinema, e la pubblicità, l’esperienza sul set con Ridley e Tony Scott o Hugh Hudson è stata la mia scuola”) e spiegato anche i motivi per cui dal 2003, dopo The Life of David Gale, ha smesso di fare film: “I registi non migliorano con gli anni di solito, si ripetono, per questo ho smesso. L’ultima cosa che ho scritto è la migliore della mia vita, ma non ho più la forza per cercare i soldi che non vogliono darmi e così passo: mi avevano offeto anche di dirigere un film di Harry Potter. Ora sarei molto più ricco, ma non mi piaceva, non lo capivo: prima che il cinema diventasse un divertimento per i ragazzi, le major producevano cinema per tutti. Oggi è tutto cambiato”.
Proprio i ragazzi però sono stati al centro della prima proiezione internazionale: Cobain, documentario dedicato a Kurt Cobain, leader dei Nirvana, diretto da Brett Morgen e strutturato soprattutto su inediti e numerosissimi materiali d’archivio privati, montati in modo magistrale assieme ad animazioni, disegni personali di Cobain, rare registrazioni private o musicali e interviste, restituendo un ritratto del cantante senza novità, ma con tanto pathos e molta musica.

EMANUELE RAUCO