Il cagnolone e il bambino al cinema grazie a Nicolas Vanier

Vanier presenta ad Alice nella città al Festival di Roma Belle e Sébastien, adattamento della storia che dai libri è arrivata alla tv e al cinema.
Intervista a Nicolas Vanier a cura di Emanuele Rauco

Novelle, serie televisive e cartoni animati prima di diventare un lungometraggio animato: le vicende di Belle e Sébastien hanno una valenza e un appeal morto forte, tanto da percorrere quasi 50 anni di storia prima di diventare un film diretto da Nicolas Vanier e presentato nella sezione Alice nella città del Festival del Film di Roma. La storia è quella del complicato incontro tra un bambino francese nelle montagne durante la 2^ guerra mondiale e un grande cane bianco, a cui il villaggio dà la caccia perché colpevole di avere ucciso alcune pecore. L’amicizia però saprà comporre ogni conflitto.
Vanier, dopo Il grande Nord, si conferma regista amante delle altitudini e delle nevi, tanto da aver chiesto alla produzione di poter girare la montagna durante un anno intero, senza ricostruzione, per avere tutte le stagioni e tutte le possibilità visive della montagna, dalla neve alla natura primaverile, anche se più che clima e temperatura, le difficoltà nel raccontare per lo schermo questo classico, così vivido nelle menti degli spettatori dopo la serie del ’65 e l’anime degli anni ’70, sono state nel dirigere un attore molto piccolo come Felix Bossuet e un cane molto indipendente come il grosso “cagnolone” bianco al centro della pellicola.

EMANUELE RAUCO