La Cina tra passato e futuro odora di palma d’oro a Cannes 2015

Jia Zhang-Ke presenta a Cannes Mountains May Depart, melodramma che racconta l'evoluzione sociale della Cina. Grandi applausi in sala

image3.jpg Cannes, 20 Maggio 2015 – Tra i registi più amati dai cinefili e dai festival, Jia Zhang-Ke (Leone d’oro per Still Life, miglior sceneggiatura a Cannes con A Touch of Sin) sente odore di Palma d’oro al 68° Festival di Cannes: è quanto si deduce dopo la presentazione di Mountains May Depart, il suo nuovo film, accolto da un grandissimo applauso alla proiezione per la stampa che ha dato il là a molte, trionfalistiche voci. Il film è ambientato tra il 1999 e il 2025 e racconta (o immagina) i cambiamenti epocali della Cina attraverso la storia di un triangolo amoroso tra una donna di classe media e due uomini, un lavoratore della miniera e un ricco proprietario: un triangolo che coinvolgerà madri e figli e che li proietterà dall’estremo oriente all’Australia, la terra del futuro.
Fedele ai propri temi, Jia è invece abile a variare spesso i modi e i toni dei suoi film, così se il precedente film usava i toni del noir e del thriller, qui sceglie il melodramma popolare, vicino alla sceneggiata, per cogliere attraverso esso gli elementi che stanno segnando il passaggio della Cina da impero comunista a capitalismo di Stato: tra velata e ironica nostalgia e analisi acuta del futuro, Mountains May Depart inquadra la vicinanza con l’Occidente, la globalizzazione di lingua inglese, la cultura pop che passe dalle canzoni in cantonese alla dance americana. Ma se da una parte, il tradizionalismo cinese affiora, dall’altra il regista lo smonta descrivendo un futuro convincente e affascinante. Un film contraddittorio, perché la grandezza della Cina lo impone, e che si fa strada poco a poco, seminando indizi ed ellissi, aprendosi allo spettatore a rilascio graduale, nondimeno segnalandosi tra i film più ricchi intellettualmente del concorso.

EMANUELE RAUCO