La Sardegna di Casa Emmaus

Emmaus di Claudia Marelli in Italiana Doc al Torino Film Festival ci racconta, con una serie di sguardi contemplativi, scartando la frontalità e entrando anch'essa nella narrazione, la comunità terapeutica per le dipendenze e la dura quotidianità vissuta dai suoi ospiti.
Intervista a Claudia Marelli a cura di Giovanna Barreca

Un ritorno alla terra natia per Claudia Marelli che in Emmaus ci racconta la comunità terapeutica per le dipendenze patologiche locata nella provincia di Iglesias, nelle zona mineraria del Sulcis dove la chiusura delle fabbriche ha creato non pochi problemi economici e sociali. Con uno sguardo contemplativo, attento ad ogni piccolo dettaglio della dura quotidianità vissuta dagli ospiti, tra il lavoro con gli animali – chiusi in gabbia un po’ come loro – e la cucina per la preparazione dei pasti, Claudia Marelli entra nel documentario in prima persona. L’autrice alla sua opera prima, interagisce direttamente con Antonello, Angelo e Fausto in una relazione che ci porta a conoscere le loro vite dentro e fuori la struttura. Inoltre il mezzo cinematografico assume una nuova identità: è testimone di una relazione che si instaura nel tempo e cresce tra chi non si limita a documentare e chi non si limita a raccontare. Importante il lavoro sui suoni che sono un terzo personaggio del racconto.
La documentarista in sala riceve anche il saluto e il commosso ringraziamento di Tonino De Bernardi per l’emozione trasmessa dal film che all’inizio doveva raccontare la casa e le cure in essa praticate ma poi si è trasformato nel racconto di tre uomini e una donna, con le loro fragilità e la loro voglia di vivere, nonostante tutto.

GIOVANNA BARRECA