L’ANICA per Müller

L'Associazione esprime preoccupazione per le sorti del Festival di Roma, in cui la nomina del nuovo direttore è bloccata da veti incrociati.

“A questo punto la nomina di Marco Müller ci appare la sola e giusta soluzione”. Così si apre il comunicato diramato dall’ANICA, l’associazione che rappresenta le industrie italiane del cinema e dell’audiovisivo presieduta attualmente da Riccardo Tozzi. Il mondo della produzione esprime dunque preoccupazione per le sorti del Festival Internazionale del Film di Roma, che attualmente è ancora privo del nome di un nuovo direttore, visti gli ostacoli di fronte alla nomina di Marco Müller. La presa di posizione è molto chiara, come si può ancora leggere dal comunicato: “L’eccessiva influenza dei partiti, peccato originale da cui questa manifestazione deve emanciparsi, ha generato un conflitto insensato e ha condotto in un vicolo cieco. Ora, occorre prendere subito decisioni che permettano un’ulteriore crescita della manifestazione, che valorizzino l’intelligente e costruttivo lavoro svolto da Gian Luigi Rondi e Piera Detassis. A questo punto ci appare chiaro che la riconferma di Piera Detassis è superata per i veti incrociati, e che la sola e giusta soluzione rimasta, a cui peraltro si giunge nel peggiore dei modi, sia la nomina di Marco Müller a direttore artistico. L’ANICA decide di farsi carico di questa candidatura, anche per diventare garante della sua autonomia rispetto alle parti politiche e fa dunque appello al senso di responsabilità di tutti i soggetti chiamati a prendere la decisione, perché sostengano la candidatura di Marco Müller. Fatto ciò, occorrerà ricostituire un clima di collaborazione e pacificazione, che consenta a tutte le componenti professionali e politiche coinvolte, di svolgere serenamente, ciascuna nel suo ruolo, il proprio lavoro.” L’iniziativa dell’ANICA arriva in un momento in cui tutto il sistema dei festival cinematografici italiani sembra subire una sorta di terremoto, dalla decisione di Alberto Barbera, appena giunto alla guida della Mostra del Cinema di Venezia di ridurre notevolmente il programma dei film da proiettare al Lido (con la conseguente scomparsa di Controcampo Italiano), alle dimissioni Deborah Young da direttore del Festival di Taormina.

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