Paolo Zucca ci racconta il suo “L’arbitro”

Sulla scia del suo cortometraggio del 2009 il regista sardo realizza un film ricercato con protagonisti Stefano Accorsi e Geppi Cucciari
L'intervista al regista Paolo Zucca a cura di Giovanna Barreca
L'intervista all'a protagonista femminile Geppi Cucciari a cura di Giovanna Barreca

Alle Giornate degli Autori della 70esima Mostra internazionale del cinema di Venezia, nel giorno di pre-apertura, un film molto atteso: L’arbitro di Paolo Zucca, atto d’amore del regista per l’affascinante mondo del pallone. Dopo il cortometraggio omonimo che vinse il David di Donatello nel 2009, il regista sardo – classe 1972 – ci confessa che realizzare il lungometraggio è stato un sogno a lungo coltivato. Soprattutto perchè voleva come attore protagonista Stefano Accorsi che interpreta il capro espiatorio della storia: un arbitro che, per troppa ambizione, dall’Olimpo della prima categoria viene retrocesso in terza dilettanti. L’unico personaggio femminile è interpretato da Geppi Cucciari, figlia di un allenatore cieco. La ragazza ritroverà l’amore dell’infanzia nel calciatore di punta della squadra del padre. Il film è una sorta di pre-sequel del corto, con scelte autoriali molto studiate: bianco e nero, fotografia dalle immagini spesso grottesche e soprattutto una ricerca di commistione dei toni, in un continuo rimando tra generi cinematografici diversi: dalla commedia, alla tragedia classico, al western. Il film uscirà in sala per la Lucky Red il 12 settembre.