Marion Cotillard illumina il film dei fratelli Dardenne

Due giorni, una notte, film dei Dardenne in uscita nelle sale italiane, porta Cotillard a lottare per il proprio lavoro. L'intervista ai registi
Intervista ai fratelli Dardenne a cura di Emanuele Rauco

Tra gli affezionati di Cannes e del suo palmares, i fratelli Dardenne sono tra i più premiati: due Palme d’oro per Rosetta e Il figlio, ma Due giorni, una notte, il loro nuovo film, in concorso a Cannes 2014, è tornato a mani vuote nonostante l’interpretazione di Marion Cotillard, protagonista nei panni di un’operaia con instabilità nervose che per convincere i colleghi a votare contro il suo licenziamento passa il weekend a parlare con loro, porta a porta. Il guaio è che l’azienda, con mezzi più o meno leciti, ha deciso che per il licenziamento i colleghi riceveranno un bonus.
Presentato oggi a Roma dagli stessi autori, il film dei Dardenne è un viaggio nelle atroci contraddizioni del sistema lavorativo moderno, in cui la solidarietà tra colleghi sembra bandita e si evita di fare la cosa giusta se pagata (1000 euro l’anno). Un tema che ricorda il cinema di Ken Loach, ma che ha permesso a Cotillard di realizzare il sogno di lavorare con i Dardenne: “Ho sempre avuto la sensazione – ha dichiarato l’attrice – che nei loro film ci sarebbe stato un carico di lavoro molto alto per arrivare al loro livello. Quello che mi ha sempre colpito è che senti un’emozione reale, forte, quasi fisica, sembra di essere sulle montagne russe”. Il film uscirà giovedì 13 novembre a Roma e Milano e dal 20 in tutta Italia.

EMANUELE RAUCO