Dopo il concorso anche Un certain regard, la sezione del festival di Cannes 2014 dedicata al cinema più ricercato e sperimentale, ha cominciato il suo percorso sulla Croisette, e subito ha piazzato una stella: Mathieu Amalric che ha presentato La chambre bleue, seconda prova da regista per il bravissimo attore che nel 2010 aveva vinto il premio per la regia del concorso principale con Tournée. Il film è ispirato all’omonimo romanzo di Georges Simenon e racconta del duplice omicidio di una donna e di un uomo e dei loro rispettivi consorti, sospettati di aver organizzato il delitto per poter vivere la propria relazione clandestina: un giallo raffinato accolto dagli applausi.
Stessa accoglienza anche se in tono minore per gli altri due film che hanno aperto la sezione: Party Girl, storia di una donna sessantenne che ancora ama il sesso e le feste, diretta dal terzetto esordiente Marie Amachoukeli, Claire Burger e Samuel Theis, e Loin de mon pére, terzo film della regista israeliana Karen Yedaya che nel 2004 vinse la Caméra d’or per il miglior debutto con Or e che qui racconta la difficile storia di un incesto, vissuto come una storia d’amore punitivo, tra una ragazza poco più che ventenne e il padre.
EMANUELE RAUCO
