Nasce La rete degli spettatori

Sostenuta dai 100autori, una nuova associazione tesa a promuovere opere poco viste del nostro cinema. Intervista a Jalongo, tra gli artefici dell'iniziativa.

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  • Valerio Jalongo
  • Pur nella grande difficoltà distributiva e in un momento in cui Medusa domina quasi completamente il mercato italiano con commedie quali Benvenuti al Nord, siamo in una fase in cui in molti cercano di dare maggiore visibilità al cinema indipendente, sia esso europeo o – più in particolare – italiano. E tra la nascita di piattaforme di promozione cinematografica in streaming e una nuova struttura distributiva come quella di Distribuzione Indipendente, nasce ora anche La rete degli spettatori, un’associazione promossa e sostenuta dai 100autori, che forse per la prima volta nella storia del nostro paese si organizzano per cercare di dare visibilità a una serie di opere, altrimenti quasi invisibili nelle sale cinematografiche. Sorprendono e allarmano i dati resi noti oggi in conferenza stampa, nel corso della presentazione del progetto, a partire dalla constatazione di come anche film italiani di successo, quali Habemus Papam, fatichino comunque nei multiplex (sale con più di 7 schermi e dove sono concentrati il maggior numeri di schermi, il 40%). Il film di Moretti ad esempio nei multiplex ha incassato solo il 20% del suo incasso complessivo.
    Come nota giustamente il regista Valerio Jalongo, regista di La scuola è finita e tra i promotori dell’iniziativa, il contenitore non è mai imparziale: lo stesso meccanismo del multiplex privilegia il prodotto americano. Più spazio e maggiore valorizzazione dunque ai cinema di città e agli schermi di qualità, dove verranno organizzate le proiezioni de La rete degli spettatori, alla presenza di autori e registi. I film che verranno proiettati saranno scelti da una commissione selezionatrice (composta da Alberto Barbera, Gianni Canova, Jean Gili, Fabrizio Grosoli, Morando Morandini e Federico Pontiggia), scegliendo – tra i titoli italiani – i più meritevoli (e i meno visti) tra i lungometraggi di finzione degli ultimi due anni e i documentari realizzati negli ultimi 4 anni. È prevista anche la nascita di un cineclub virtuale dove si potranno scaricare dei materiali extra realitivi ai film selezionati in cui, come recita il comunicato: “interviste, riprese di presentazioni pubbliche, backstage, schede, pressbook. Il forum permetterà agli utenti di discutere i film visti e di creare una comunità virtuale in cui anche gli autori porteranno il proprio contributo. Questo forum si distingue da quelli già esistenti perché si propone di creare quello che in fondo potremmo definire un grande cineclub virtuale, con una propria selezione, materiali extra, e un più alto livello di scambio tra autori e pubblico”.
    Nell’ambito di queste iniziative avrà un suo peso anche la decisione di mostrare i film selezionati agli studenti, organizzando delle matinée. Si tratta di un punto che non può non stare a cuore di Valerio Jalongo, autore de La scuola è finita che – nell’intervista che ci ha rilasciato – ha rivelato di essere al lavoro su un documentario dedicato al CERN di Ginevra (con il finanziamento della Televisione della Svizzera Italiana) e di essere in parte sfiduciato dalla situazione distributiva del nostro Paese, anche considerando il difficile percorso avuto in sala proprio da La scuola è finita. Ancor più necessaria allora appare ogni genere di iniziativa che cerchi di smuovere le acque, come è questa de La rete degli spettatori.

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