Woman in Redmayne

“Credo in lui come attore e mi sembra esprima meglio di altri una certa fluidità di genere. Ha già recitato in vesti femminili, come in Violet, anche se qui ci siamo concentrati più sulla transizione uomo-donna”. Parola del regista Premio Oscar Tom Hooper (Il discorso del re, Les miserables), che non ha avuto dubbi nell’affidare a Eddie Redmayne (fresco di Oscar per l’interpretazione di Stephen Hawking in La teoria del tutto) il delicato ruolo di Einar Wegener, pittore danese che, nel 1930, diventò Lili Elbe, tra le prime persone della storia a sperimentare la riassegnazione di genere attraverso interventi chirurgici: è The Danish Girl, oggi in concorso alla 72° Mostra di Venezia e dal 4 febbraio 2016 nelle sale distribuito da Universal.

Il regista Tom Hooper

Il regista Tom Hooper

Ennesima trasformazione per Eddie Redmayne, che sarà sicuramente ancora protagonista per la corsa ai prossimi Oscar: “Credo sia la miglior sceneggiatura che abbia mai letto e sono rimasto colpito da questa storia d’amore così appassionata e coraggiosa – racconta l’attore -. Con Tom abbiamo parlato per anni del progetto, l’idea del trasformarsi non è sempre molto semplice da mettere in pratica. Poter recitare la parte di Lili è stato un sogno che si è realizzato. Non credo di aver trasmesso nulla della brillantezza del suo coraggio: ho incontrato tante persone nella comunità transgender, la loro gentilezza, il loro sostegno, la loro disponibilità ad aiutarmi ad affrontare questo percorso è stata straordinaria”.

Anche se, durante la lavorazione del film, ci sono state delle polemiche relative al fatto che non venissero impiegati veri attori transgender per ruoli di questo tipo: “L’accesso agli attori transgender è d’importanza chiave: nell’industria adesso c’è un problema in questo senso perché è un accesso ancora molto limitato. Credo si possa fare qualcosa di più perché ci sia un’apertura maggiore da questo punto di vista”, dice il regista.

Storia d’amore, sì, perché il percorso del/della protagonista è reso possibile, non senza difficoltà certo, dalla presenza costante della moglie di Eynar, Gerda, anche lei pittrice, interpretata da Alicia Vikander: “La cosa speciale è data dal fatto che si tratta di una storia d’amore tra due persone ma il film ci racconta anche come imparare ad amare nuovamente se stessi. Sono rimasta colpita dai personaggi di Gerda e Lili, perché in un certo senso sono antesignani entrambi di un qualcosa che ancora oggi è difficile trovare”, dice l’attrice.

“Questo film parla dell’inclusione ed è un’inclusione che riesce proprio grazie all’amore. Spero che il film mostri come sia possibile che l’amore e la compassione riescano in questo: l’amore di Gerda è un amore sincero che rende possibile l’accettazione”, spiega ancora Tom Hooper, che aggiunge: “Non è la costruzione di una nuova identità ma l’emergere della vera identità di Lili il punto cruciale della storia. Con Eddie abbiamo parlato sin dall’inizio della necessità di interpretare una donna che piano piano si rivelava: come scoprire questa femminilità latente, un percorso profondo. Lili ha avuto un coraggio straordinario nel saper ascoltare questa voce di insoddisfazione che la animava”.

Ma è un cammino, quello compiuto da Eynar per “diventare” Lili, che non può non prescindere dalla pittura: “La cosa straordinaria – conclude Tom Hoooper – è come l’emergere di Lili scaturisca anche attraverso l’arte, ed è una lotta che non permette alla società di bloccare la sua crescita di donna artista: attraverso il sentimento condiviso con la sua compagna riesce a compiere un cammino impensabile. E a diventare finalmente se stessa”.

 

Valerio Sammarco