Polemiche su Mussolini a Torino

Dopo quello di Bechis, al festival passa il documentario Il corpo del duce, accusato di essere troppo benevolo con la figura del leader fascista.

Dopo il film di Marco Bechis, Il sorriso del capo, a Torino è stato presentato un altro documentario dedicato alla figura di Mussolini, Il corpo del duce di Fabrizio Laurenti. Stavolta però scoppiano le polemiche: il film – prodotto come il lavoro di Bechis da Cinecittà Luce, in questo caso in collaborazione con RTI (gruppo Mediaset) – è stato accusato, nel corso della conferenza stampa, di avere un atteggiamento troppo ambiguo verso la figura del leader del fascimo. Ispirato al libro omonimo di Sergio Luzzatto, Il corpo del duce racconta prima la figura di Mussolini come capo carismatico e poi cerca di ricostruire tutti i vari spostamenti subiti dal cadavere in seguito alla sua esposizione a Piazzale Loreto a Milano il 29 aprile 1945. Intervistando solamente ex repubblichini e nostalgici in pellegrinaggio a Predappio dove ora Mussolini è sepolto, il film è impostato con una voice over che ha fatto discutere, con particolare riferimento nel momento in cui si dice che chi si era opposto al fascismo era un “antifascista incallito”. Luciano Sovena, amministratore delegato di Cinecittà Luce, è intervenuto nel corso della conferenza stampa per dire che “Cinecittà Luce ha sempre dato ampia libertà di espressione”, ricordando tra l’altro come sia presente qui al festival anche il film Bechis, e cioè un titolo su posizioni diverse rispetto a quelle di Laurenti. Sovena ha poi rivelato che il “pacchetto” (Il sorriso del capo e Il corpo del duce) era già stato proposto agli organizzatori del Festival di Roma, che però avevano chiesto di far presentare il lavoro di Laurenti da Gad Lerner, per aiutare il pubblico a capire meglio quel che avrebbe visto. Vista la richiesta, si è poi deciso di presentare i due film al Festival di Torino. Ciò però non ha impedito che la polemica scoppiasse comunque, in modo forse ancora più forte.