Per un pugno di dollari chiude Cannes 2014 ma infuria la polemica sul restauro

Il restauro in 4K del classico di Sergio Leone è al centro di una accesa discussione tra Ripley's Film, curatrice del precedente restauro, e Cineteca

Mentre Cannes 2014 attende l’arrivo di Quentin Tarantino per presentare il film di chiusura, ovvero la versione restaurata di Per un pugno di dollari di Sergio Leone, in Italia infuria la polemica sul restauro digitale in 4k curato dalla Cineteca di Bologna. A farla partire Ripley’s Film, che aveva curato un restauro nel 2007 presentato alla Mostra del Cinema di Venezia. Le accuse riguardano l’utilizzo di fondi pubblici per un restauro inutile, perché già fatto, e la filologia dello stesso, visto che il precedente era su pellicola e non in digitale, sul master originario uscito in tutto il mondo, e non sulla versione posteriore,  e aveva coinvolto anche i tecnici del film, come Ennio Morricone per il restauro audio.
Pronta la replica della Cineteca: nessun fondo pubblico utilizzato, visto che tra i finanziatori c’è la fondazione di Scorsese per il restauro (lo stesso regista ha approvato il restauro) e la MGM che distribuirà il film in tutto il mondo, la qualità del 4k, capace di dare una grana fedelissima alla pellicola e di dare molta più dinamicità al formato scelto da Leone, del quale sono state trovate scene e ciak inediti, oltre ad aver lavorato sulla versione internazionale del film, al contrario di quella restaurata 7 anni fa. Ma Ripley’s non ci sta: “Meglio del ‘restauro semplice’ tuttavia c’è ancora una cosa – aggiunge la società in un comunicato -, il “ritrovamento di alcune scene”. E se non erano mai state perdute? Non importa, si ritrovano lo stesso. Alcuni ciak ora “ritrovati” grazie all’agilità archivistica della Cineteca di Bologna, sono già stati pubblicati come extra nella Collector’s Edition DVD, in vendita dal 2008, della versione di Per un pugno di dollari restaurata da Ripley’s e Cineteca, presentata a Venezia l’anno precedente”.

EMANUELE RAUCO