Rarità in mostra a Venezia

Il festival del cinema festeggia i suoi 80 anni con una retrospettiva dedicata a dieci pellicole rare restaurate per l'occasione. Tra i titoli Il brigante di Renato Castellani.

Giunta al suo ottantesimo compleanno, la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia ha deciso di festeggiare con un evento speciale: una retrospettiva dal titolo 80! che ospiterà dieci pellicole – sette lungometraggi e tre corto/mediometraggi – selezionati dalle Collezioni dell’Archivio Storico delle Arti Contemporanee della Biennale (ASAC) e per l’occasione restaurati. Obiettivo della rassegna è quello di riproporre pellicole rare o in altri modi inaccessibili, spesso copie uniche o in versioni differenti da quelle uscite in sala. “Sono particolarmente felice di poter annunciare che anche la Mostra del Cinema, grazie all’iniziativa di Alberto Barbera, si arricchisce di un progetto che valorizza il nostro Archivio, il suo patrimonio e le sue competenze” ha dichiarato il Presidente della Biennale Paolo Baratta. Inaugurata nel ’32, la Mostra aveva inizialmente cadenza biennale, proprio per restare in linea con la Biennale d’Arte (l’istituzione che la promuove), mentre diverse edizioni sono saltate nel corso dei decenni, a partire dagli anni più bui della Seconda Guerra Mondiale, ed è per questo che quest’anno si celebrerà “solo” la 69ma edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica che, diretta da Alberto Barbera, si svolgerà dal 29 agosto all’8 settembre 2012.

 

I titoli proposti nella retrospettiva saranno:

Poslednjaja noč’ (L’ultima notte) di Julij Jakovlevič Rajzman (Urss, 1936, 100′)

Dieu a besoin des hommes di Jean Delannoy (Francia, 1950, 100′)

Genghis Khan di Manuel Conde e Salvador Lou (Filippine, 1950, 91′)

Il brigante di Renato Castellani (Italia, 1961, 174’)

Free at Last di Gregory Shuker, James Desmond e Nicholas Proferes (Usa, 1968, 73′)

Pagine chiuse di Gianni Da Campo (Italia, 1968, 98’)

Pytel blech (Un sacco di pulci) di Věra Chytilová (Cecoslovacchia, 1963, 44’)

Zablácené město (La città nel fango) di Václav Táborský (Cecoslovacchia, 1963, 8’)

Ahora te vamos a llamar hermano di Raoul Ruiz (Cile, 1971, 13’)