Reese Whiterspoon persa nella natura chiude il festival di Torino #TFF32

Wild di Jean-Marc Vallée vede Whiterspoon impegnata in un viaggio a piedi lungo gli Stati Uniti. Anche Mortensen in Jauja affronta le terre selvagge

Il fascino della natura e dei paesaggi americani è stato scelto da Emanuela Martini per chiudere il Torino Film Festival 2014: tocca infatti a Wild, nuovo film di Jean-Marc Vallée (Dallas Buyers Club) con Reese Whiterspoon celebrare la fine del festival numero 32 dopo la cerimonia di premiazione. Il film, tratto da una storia vera, vede Whiterspoon nei panni di Cheryl, una donna che dopo numerosi drammi personali decide di riscoprire il suo lato migliore affrontando un tremendo viaggio a piedi: attraversare l’intera costa montuosa del Pacifico dal Messico al Canada: un viaggio pieno di ostacoli, soprattutto personali.
Vallée con Wild, e soprattutto con la prova sofferta della protagonista, racconta una storia di incoscienza e volontà, di natura estrema che racconta l’uomo e che si immette nella scia di molto cinema americano, da Into the Wild a 127 ore fino a Tracks, ma che delude per l’incapacità di superare i luoghi comuni e per il tono consolatorio dell’intero film. Più affascinante, sebbene più difficile, un altro dei film posti in chiusura del festival, Jauja di Lisandro Alonso, presentato a Cannes e che vede un Viggo Mortensen anche qui in lotta contro l’aspro paesaggio sudamericano: ma la stilizzazione della regia e il senso di fascino e mistero sembrano provenire da un altro cinema.

EMANUELE RAUCO