Registi e sceneggiatori s’interrogano sullo stato della commedia italiana

Al Festival del Cinema Europeo di Lecce Fulvio Lucisano, Neri Parenti, Enrico Vanzina, Massimo Gaudioso, Paolo Genovese, Edoardo Leo, Francesco Bruni, Pio e Amedeo e Sydney Sibilia discutono dello stato della commedia nostrana. Le nostre interviste.
Intervista a Carlo Verdone a cura di Marilena Vinci
Intervista a Enrico Vanzina a cura di Marilena Vinci
Intervista a Edoardo Leo a cura di Marilena Vinci

La commedia italiana? Non sta molto bene e uno dei sintomi è il notevole calo degli incassi degli ultimi mesi che, dopo quelli stratosferici ma eccezionali del Sole a catinelle di Checco Zalone e quelli più che soddisfacenti di Un boss in salotto, Colpi di fortuna e Sotto una Buona Stella, hanno subito un arresto. Sullo stato della commedia italiana si è discusso a Lecce, nella giornata di chiusura del 15° Festival del Cinema Europeo (28 Aprile-3 maggio) nel corso di incontro con registi, sceneggiatori e produttori condotto dal critico Marco Giusti.

Al dibattito sugli Stati generali della Commedia italiana sono intervenuti il produttore Fulvio Lucisano, Pio e Amedeo e i registi e sceneggiatori Neri Parenti, Enrico Vanzina, Massimo Gaudioso, Paolo Genovese (Immaturi 1 e 2, Una famiglia perfetta, Tutta colpa di Freud), Edoardo Leo (Buongiorno Papà), Francesco Bruni (Scialla!, Noi 4) e Sydney Sibilia (Smetto quando voglio).

Per Carlo Verdone è scomparsa, anche se non solo dall’Italia, la fascia di pubblico tra i 18 e 24 anni e bisogna “fermare le emorragie delle sale. Ci siamo prostituiti alla politica. Come si fa a chiudere una sala del centro di Roma come il Metropolitan? Gli anziani, abituati ad andare al cinema a piedi, non hanno più un luogo raggiungibile. Come arrivano nelle multisale delle periferie? Non è un problema che riguarda solo Roma ma l’Italia intera. Quello è pubblico perso”.