Riduzione della pena per Stefano Calvagna

Sconto in appello per il regista de Il lupo che aveva inscenato la sua gambizzazione. Ai domiciliari è riuscito a dirigere Rabbia in pugno.

Sconto della pena per Stefano Calvagna. Il regista de Il lupo (2007) ha usufruito nel processo d’appello di una riduzione della condanna avuta per aver inscenato la sua gambizzazione accusando un innocente, il suo socio in affari Carlo Bernabei. Lo sconto sarà di sette mesi sui 3 anni e 8 mesi avuti in primo grado. Calvagna il 17 febbraio del 2009 veniva ferito in strada con diversi colpi d’arma da fuoco; in seguito accusò prima Alessandro Presutti, il finanziatore de Il lupo che l’aveva denunciato per truffa, e quindi Carlo Bernabei. In particolare Calvagna fece piazzare nell’ufficio di Cinecittà del produttore Bernabei la pistola che era stata usata per gambizzarlo. Della messa in scena si occupò materialmente Carlo Lembo, un amico del Calvagna, che si prestò perché voleva garantire alla figlia un provino per un film. Il regista e attore romano è legato agli ambienti dell’estrema destra e infatti quando venne fuori lo scandalo relativo a Gennaro Mokbel, l’imprenditore ex esponente dell’organizzazione eversiva Terza Posizione, si scoprì che, tra le altre attività, questi finanziava proprio i film di Calvagna. Il regista, nel frattempo, pur agli arresti domiciliari, è riuscito a girare lo scorso marzo un nuovo film, Rabbia in pugno, allestendo il set in zona Capannelle, luogo in cui abita e dove può muoversi in esterni a orari stabiliti per recarsi in palestra.