Sergio Leone, a Cannes la trilogia del dollaro restaurata

Per un pugno di dollari, Per qualche dollaro in più e Il buono, il brutto e il cattivo di Leone saranno a Cannes per i 25 anni della morte del regista. Madrina sarà Sophia Loren

Per celebrare i 25 anni dalla scomparsa di uno dei più grandi registi italiani di sempre, Sergio Leone, la Cineteca di Bologna porterà a Cannes, nella sezione Cannes Classics, il restauro effettuato dal laboratorio L’immagine ritrovata sulla trilogia del dollaro, ossia i tre film che ne consacrarono il genio: Per un pugno di dollari, Per qualche dollaro in più e Il buono, il brutto e il cattivo.
Il restauro, che come nel caso di C’era una volta in America e di altri film curati dalla Cineteca di Bologna, anticipa l’uscita nelle sale italiane nell’ambito della rassegna Il cinema ritrovato, che dallo scorso settembre porta grandi capolavori in versione restaurata (nei cinema in questi giorni Hiroshima mon amour). Per il cinema di Leone si tratta inoltre di un altro anniversario: i 50 anni dall’uscita nel 1964 di Per un pugno di dollari, film “ispirato” a Yojimbo di Kurosawa Akira (che vinse la causa per plagio) ma che incassò parecchi miliardi in tutto il mondo facendo esplodere la mania dello spaghetti western, visione violenta e moderna del genere che lo cambiò per sempre influenzando anche Hollywood e il western classico. In occasione della presentazione a Cannes dei tre film di Leone, si pensa che ad accompagnarli sia Clint Eastwood, protagonista di quei film che divenne un divo mondiale proprio partendo da Leone e dall’Almeria, set spagnolo che vide nascere quei film e quel genere.

La sezione del festival di Cannes dedicata a classici e restauri è stata presentata oggi per intero: 22 film di grandi maestri del passato, classici o gemme da riscoprire tra cui spiccano Paris, Texas di Wenders, La paura di Rossellini, Destino cieco di Kieslowski, L’ultimo metrò di Truffaut, Alba tragica di Carné, Orizzonte perduto di Capra e La cagna di Renoir. Programma completo sul sito del festival.

 

EMANUELE RAUCO