Tiene Brizzi

Box office italiano 17-19 febbraio: resiste al 1° posto Com'è bello far l'amore, che supera di poco la sorpresa In Time. Buon 3° Paradiso amaro.

Com’è bello far l’amore è 1° per il secondo weekend consecutivo, con 1,5 milioni di euro di incasso e 2867 € di media per copia. Si conferma dunque la tendenza di questo inizio 2012 in cui, a partire dal 6 gennaio, un film italiano (anzi, una commedia italiana) ha sempre occupato il primo posto della classifica. Ma i dati di Immaturi – Il viaggio e, soprattutto, di Benvenuti al Nord erano nettamente superiori a quelli del film di Brizzi, che infatti per ora vanta un incasso complessivo che non arriva neppure ai 5 milioni di euro. L’unico vantaggio per Com’è bello far l’amore è di non avere rivali neppure nella prossima settimana. Per il 24 febbraio infatti non è prevista l’uscita di nessuna commedia italiana, mentre solo dal 2 marzo farà irruzione Verdone con Posti in piedi in paradiso.
E che Brizzi non stia facendo faville, lo dimostra anche il risultato del 2° classificato, In Time che – senza 3D – incassa quasi quanto Com’è bello far l’amore e con una media per copia nettamente superiore: 1,3 milioni d’incasso e 4.895 € di media. È l’ennesimo successo targato Medusa che, oltre al monocolore di commedie italiane (4 su 5 nella top ten stagionale), riesce a ottenere il massimo da un film di genere apparentemente non così appetibile, replicando così quanto era già successo di recente con La talpa.
Terzo è Paradiso amaro, forse il primo buon risultato dall’inizio della stagione per un film americano di fattura “classica” (laddove con questo si intende lavoro di scrittura e di recitazione; tutt’altro dunque che un blockbuster). Un’ottima media per copia – 4.135 € – e 1,1 milioni di euro d’incasso. Certo, ha contato molto il nome di George Clooney, ma non bisogna dimenticare che Le idi di marzo, da lui diretto e interpretato, aveva fatto quasi la metà nel weekend di uscita (663mila). Il consueto stile all’insegna dell’understatement di Alexandre Payne – autore di Paradiso amaro – deve aver avuto maggior appeal rispetto all’approccio apertamente politico de Le idi di marzo (che tra l’altro era stato fatto uscire – infelicimente – in periodo natalizio). Scende al 4° posto Hugo Cabret di Martin Scorsese, mentre è appena 5° Spielberg con War Horse. La bassa media per copia (1949 €), a parità di schermi con In Time e Paradiso amaro, è la conferma – tenendo anche conto del deludente risultato de Le avventure di Tin Tin – della recente disaffezione del pubblico per le regie del mogul della New Hollywood. Del resto, Spielberg negli ultimi anni sembra sempre più interessato all’attività da producer (da Transformers a Super8, fino a Hereafter di Clint Eastwood) che alla sua carriera da regista. Ma, forse, ci attende un gran ritorno con Lincoln.
Nessuna nota di rilievo per la seconda metà della top ten: 6° Benvenuti al Nord (534mila euro), 7° Tre uomini e una pecora (479mila), 8° Jack e Jill (338mila), 9° Mission: Impossible – Protocollo fantasma (261mila), 10° 40 carati (179mila).

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