Tra sogno e storia, la Thailandia di Weerasethakul affascina Cannes 2015

Cemetery of Splendour di Weerasethakul ha affascinato il Certain Regard di Cannes. Ecco la nostra intervista radio.
Intervista ad Apichatpong Weerasethakul di Emanuele Rauco

cemetery_of_splendor.jpgDopo aver vinto la Palma d’oro con Lo zio Boonmee che si ricorda le vite precedenti, il folle regista thailandese Apichatpong Weerasethakul torna a incantare il festival di Cannes con Cemetery of Splendour presentato nel Certain regard e accolto con molti applausi, tra i più calorosi del festival. Il film è ambientato in un ipotetico presente alternativo in cui una strana malattia del sonno ha colpito l’esercito: che rapporto ha questa malattia con le visioni di una medium che rintraccia epoche passate nei luoghi e nelle persone che incontra?
Bizzarro e all’apparenza inintelligibile, Cemetery of Splendour è un altro viaggio in cui storia e magia, passato e presente, ironia politica e fascinazione artistica si fondono in modo unico nel panorama internazionale. Weerasethakul non pretende di piacere a tutti, fa film del tutto anti-convenzionali e fuori dalle logiche produttive standard, ma sa comunicare anche solo in maniera ipnotica allo spettatore, specie in questo film, forse meno originale di altri, ma di sicuro più accessibile e limpido, più aperto grazie al tocco di magia più esplicito e all’umorismo che vi appare qua e la. Un film che, come ha dichiarato Weerasethakul, “racconta la storia dei luoghi thailandesi che sono ancora pieni di mistero e magia e che posso raccontare come se avessi fatto un trash movie con idee di video-arte”. Un’esperienza da provare.

EMANUELE RAUCO