“Veloce come il vento”: se a gareggiare in pista e nella vita è una ragazza

Matteo Rovere dirige la giovane esordiente Matilde De Angelis e Stefano Accorsi nei panni di un ex pilota tossico nel suo terzo lungometraggio. Interviste al regista e ai due protagonisti
Intervista a Matteo Rovere, Stefano Accorsi e Matilda De Angelis di Marilena Vinci
Intervista a Luigi Lonigro e Giuseppe Corrado di Marilena Vinci

Veloce come il vento“Per vincere bisogna prendere dei rischi”: è una delle battute di Veloce come il vento, nuovo film di Matteo Rovere che, dopo Un gioco da ragazze e Gli Sfiorati, torna a raccontare una storia che ha per (co)protagonista un personaggio femminile dalla forte personalità. Qual è il rischio? Che il personaggio in questione sia una 17enne pilota Gt, insomma un film “maschile” che ha per protagonista una donna. Non lasciatevi ingannare però dalla locandina o dal trailer, Veloce come il vento non è solo un film di motori e competizione, è qualcosa di più, che unisce azione, sentimento, coraggio e lo fa senza invidiare nulla agli action americani. Il merito è anche delle corse automobilistiche realizzate, senza far ricorso a computer grafica ed effetti speciali, nei luoghi simbolo della tradizione automobilistica italiana: Imola, Monza, il Mugello e Vallelunga.

La protagonista in questione si chiama Giulia, viene da una famiglia di piloti di gare automobilistiche, da cui ha ereditato passione e talento per l’alta velocità. Un giorno, all’improvviso, si trova da sola nella vita e in pista, almeno fino a quando riappare il fratello maggiore Loris, ex pilota, tossicodipendente e totalmente inaffidabile. Vincere in pista non sarà l’unica sfida che Giulia dovrà fronteggiare…

A dar volto ai due ottimi protagonisti, Stefano Accorsi (dimagrito ed emaciato) e l’esordiente Matilda De Angelis che canta anche uno dei brani della colonna sonora intitolato Seventeen. Per l’occasione entrambi hanno preso lezioni di guida dall’istruttore Paolo Andreucci. Nel cast anche l’altrettanto brava Roberta Mattei (già apprezzata in Non essere cattivo), Paolo Graziosi, Lorenzo Gioielli e il piccolo Giulio Pugnaghi.

Veloce come il vento trae ispirazione dalla realtà – racconta Rovere, che del film è anche sceneggiatore con Filippo Gravino e Francesca Manieri – Ho sempre avuto voglia di fare un film d’azione che fosse emozionante ma anche d’intrattenimento”. La storia è ispirata in parte a quella di Carlo Capone, stella del rally che nel 1984 vinse il campionato europeo, poi messo ai margini dalla Lancia per il difficile carattere e finito nel baratro della droga e della disperazione.

Prodotto da Fandango con Rai Cinema, Veloce come il vento è in sala dal 7 aprile distribuito da 01 in circa 300 sale tra cui molte del circuito The Space e Uci grazie all’iniziativa Adotta un film, per sostenere i giovani registi italiani.