Venezia 71: Al Pacino “penso ogni giorno di lasciare il mestiere dell’attore”

L'attore premio Oscar è sbarcato alla Mostra del cinema di Venezia per presentare due film di cui è protagonista.

Venezia, 30 agosto 2014 – E’ il Pacino day oggi al Lido di Venezia, dove l’attore premio Oscar presenta due film alla Mostra del cinema di Venezia: The Humbling (L’umiliazione) fuori concorso, di Barry Levinson (il regista di Rain man e Good morning Vietnam) e Manglehorne, in concorso, del giovane regista David Gordon Green (Strafumati). Nel primo, tratto da un romanzo di Philip Roth (che ha scritto anche la sceneggiatura del film assieme a Buck Henry e Michal Zebede ), interpreta un grande attore sul viale del tramonto; ha superato i settant’anni e ha perso il suo talento e la sua sicurezza. Decide di smettere di recitare e s’innamora di una donna lesbica molto più giovane di lui.
Per The Humbling è stata più lunga la preparazione lunga del girato, dato che il film è stato fatto in appena venti giorni.

Il personaggio interpretato nel film di  Levinson “ha similitudini con tutti noi perché ha perso delle opportunità ed è una cosa che può comprendere chiunque”, dice in conferenza stampa Al Pacino. Il protagonista decide di abbondanare la recitazione perchè non ce la fa più:  “lo vediamo mentre sta invecchiando, gli anni passano e i sentimenti che ha verso il suo lavoro stanno svanendo. Così, cerca di compensarli, e diventa una persona confusa, che scivola in un panico da depressione. Inizia a perdere la memoria e accumula anche stanchezza, dopo giorni e giorni di recite di Shakespeare. Nel film viene descritto il logorio dell’essere umano, dal punto di vista intellettuale ed emotivo. Normalmente si immagina l’attore come una persona glamour, brillante, ma non sempre è così. Levinson è riuscito a rendere tutto ciò anche comico, con molto humour. All’inizio, c’è una scena in cui lui ha davanti la maschera comica e quella tragica, e le bacia entrambe: credo che questa sia la chiave di volta del film”. “Quello dell’attore è un duro lavoro specialmente sul palcoscenico perchè si accumula la stanchezza di ripetere sempre la stessa cosa. – spiega Pacino –  Un po’ alla volta diventa un peso”.

Lei ha mai pensato di ritirarsi dalle scene? “Ogni giorno. Credevo di voler abbandonare anche stamattina poi sono arrivato qui e ho cambiato L’aereo della mia carriera non sta ancora atterrando, non so se é la metafora giusta, ma è così”.
Ha dei rimpianti? “Non lo so perché mi ritengo persona molto fortunata. Guardo da dove vengo, i problemi che ho avuto, ho superato le difficoltà perché ho trovato nella vita qualcosa che amo”.

Quanto c’è della sua vita nel personaggio di Simon Axler? “Delle analogie ci sono – risponde – Lui dice di volere una vita più isolata e anonima, e questa è una cosa che vale per molti attori. L’isolamento ha un valore che cresce man mano che cresce la fama.”  E la depressione l’ha mai provata? “Posso essere depresso ma non ne sono consapevole. La vita è quella che è, ci sono cose per cui non si può essere tristi. Ci sono momenti in cui mi sento giù ma non mi sono mai avvicinato all’intensità della depressione per fortuna”.

The Humbling verrà distribuito in Italia il prossimo novembre da Ambi Pictures (che lo ha anche co-prodotto).

 

MARILENA VINCI