Virzì guarda l’Italia più squallida nel suo nuovo film

Paolo Virzì ha presentato a Roma, Il capitale umano, il suo nuovo cupo film che racconta con Gifuni e Bentivoglio l'anima squallida dell'Italia.
Intervista a Paolo Virzì a cura di Emanuele Rauco
Intervista a Fabrizio Bentivoglio e Fabrizio Gifuni a cura di Emanuele Rauco

Dopo l’anteprima alle Giornate professionali del cinema di Sorrento, Paolo Virzì ha presentato alla stampa romana Il capitale umano, il suo nuovo film che si discosta non di poco dall’andamento della sua ultima produzione. Tratto dall’omonimo romanzo di Stephen Amidon infatti, il film racconta del rapporto d’affari tra un immobiliarista di ceto medio (Fabrizio Bentivoglio), benestante ma che punta alla ricchezza, e un affarista senza scrupoli (Fabrizio Gifuni) che lo coinvolge in fondo d’investimenti ad alto rischio. Una rapporto d’affari che diventa anche un incrocio e uno scontro di vite familiari.
Raccontato con raffinata struttura romanzesca, Il capitale umano trasporta l’ambiente del capitalismo di provincia americano nella Brianza, il luogo più ricco, ma per certi versi anche più oscuro d’Italia e racconta una storia che oltre a essere un dramma umano e sociale è anche un noir, in cui i comportamenti oscuri dei personaggi hanno dirette conseguenze su chi li circonda, e in senso più metaforico le colpe dei padri ricadono sui figli, dei ricchi sui poveri. Virzì in questo modo racconta l’anima più squallida e oscura del paese,  senza la tragedia, ma con un ghigno di sarcastico humour che trapela dalle prove del ricco cast: oltre ai due protagonisti, si segnalano le loro donne, Valeria Golino e Valeria Bruni Tedeschi, e la scoperta della giovane e folgorante Matilde Gioli.

EMANUELE RAUCO