Leone d’oro alla carriera a William Friedkin

Assegnato a William Friedkin il Leone d’oro alla carriera della 70/esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, per l'occasione, sarà presentata in anteprima la versione restaurata di Il salario della paura.

Sarà consegnato a William Friedkin il Leone d’oro alla carriera della 70/esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia che si svolgerà dal 28 agosto al 7 settembre 2013. Tra i maestri indiscussi del cinema americano, Friedkin, premio Oscar nel 1973 per Il braccio violento della legge, ha esordito nel lungometraggio di finzione nel con Good Times (1967) insolito “musicarello” con protagonisti Sonny & Cher, dopo un lungo apprendistato nel documentario, che ha infuso nella sua filmografia un caratteristico stile realistico e diretto, visibile sia nei suoi titoli più mainstream, da L’esorcista (dall’autore stesso definito come “un documentario sulla fede”) all’ipercinetico Vivere e morire a Los Angeles, al controverso Cruising (1980)  fino ai drammi da camera, genere frequentemente praticato dall’autore con titoli di rilievo come Festa di compleanno (1968), tratto da un testo di Harold Pinter, Festa per il compleanno del caro amico Harold (1970), La parola ai giurati (1997) e i più recenti Bug (2006) e Killer Joe (2011) entrambi trasposizioni di piéce teatrali firmate da Tracy Letts. Presentato in concorso proprio al Festival di Venezia Killer Joe, vero e proprio tour de force registico ambientato in gran parte in un unico ambiente, dal tagliente humour nero e con uno strepitoso Matthew McConaughey,è stato tra i film della passata stagione più acclamati dalla critica.
In occasione della consegna del Leone d’oro, William Friedkin presenterà la versione restaurata di Il salario della paura (1977), suo personalissimo remake di Vite vendute di Henri-Georges Clouzot. Curata dalla Warner Bros. e realizzata a partire da una scansione in 4K del negativo originale in 35mm, la nuova versione di Il salario della paura promette di restiture i colori brillanti del film, che esplodono soprattutto nel finale lisergico, sulle note perturbanti delle musiche firmate dai Tangerine Dream.
Informato dell’assegnazione del presigioso riconoscimento, andato lo scorso anno a Francesco Rosi, Friedkin ha dichiarato: “Venezia, specialmente durante la Mostra, è una casa spirituale per me. Il Leone d’oro alla carriera è qualcosa che non mi sarei mai aspettato, ma sono onorato di accettarlo con gratitudine e amore”.