Win Wenders e Salgado raccontano “Il sale della terra”

Il regista tedesco al Festival del Film di Roma per un incontro con il pubblico e presentare il suo ultimo su doc. sul grande fotografo brasiliano. La nostra intervista
Intervista a Wim Wenders a cura di Marilena Vinci

Roma, 19 ottobre 2014 – Un grande regista e fotografo sceglie di documentare filmicamente la quarantennale carriera di uno dei più importanti fotografi del mondo. Wim Wenders punta la sua telecamera su Sebastiao Salgado, firmando assieme il figlio di lui, Juliano Ribeiro Salgado, Il sale della terra.

Magnificamente ispirato dalla potenza lirica della fotografia dell’artista, il documentario del regista tedesco autore di capolavori come Il cielo sopra Berlino, Paris, Texas e The Million Dollar Hotel, traccia l’itinerario artistico e umano del fotografo brasiliano, alternando la storia personale con le riflessioni sul suo mestiere.  Con la sua macchina fotografica Salgado ha denunciato i genocidi africani, immortalato i pozzi di petrolio incendiati in Medio Oriente, testimoniato i mestieri e il mondo industriale dismesso, fino a perdere la speranza davanti ai cumuli di cadaveri accatastati in Rwanda.

Se c’è una cosa che il regista confessa di aver imparato da Salgado è “la radicalità. Fa scelte molte precise, accetta il cambiamento e se ne assume la responsabilità. Aveva grande carriera come economista e l’ha lasciata. Poi, quando non ha sentito più nulla, ha smesso, ha scoperto la natura, quando ha visto la parte meravigliosa della terra dopo quella distruttiva delle guerre”.

Nell’ultima parte della sua carriera Wenders si è dedicato ai documentari su figure artistiche come Pina Bausch e i Buena Vista Social Club perché, dichiara: “credo che il processo artistico sia una delle poche avventure che ancora si possono fare nel mondo contemporaneo. Creare é una grande avventura ma ci è rimasto poco, per questo sono curioso di scoprire la creazione di nuove forme d’arte. Provare a capire il processo creativo, cosa il loro linguaggio ha in comune con il mio e capire come lavorano è molto importante per me”.

Il regista ha poi rivelato che il suo prossimo film, intitolato Every Thing Will Be Fine, sarà un dramma familiare che si svolge nell’arco di 14 anni girato in 3D. Nel cast Rachel McAdams, James Franco e Charlotte Gainsbourg. “Il 3D mi permette di andare più dentro la storia. – spiega – Ho iniziato questo film dopo Pina. Lavorare nella fiction e più complicato del documentare anche per il tempo che prende, solo Woody Allen riesce a fare un film all’anno, per me ci vogliono 4-5 anni. Un’altra lezione che ho imparato da Salgado è prendere più tempo, forse a volte sono stato troppo frettoloso”.

Già presentato nella sezione Un Certain Regard del Festival di Cannes 214, Il sale della terra è al cinema dal 23 ottobre distribuito da Officine Ubu.

Ascolta sopra la nostra intervista a Wim Wenders realizzata in occasione della presentazione del Festival Internazionale del film di Roma.

 

 

MARILENA VINCI